SIENA. Screening contro l’epatite C anche per gli operatori della Asl Toscana sud est. Proseguono i test su tutto il territorio nazionale su iniziativa del Ministero della Salute allo scopo di prevenire le complicanze legate alla malattia. A Siena i dipendenti del centro direzionale Asl Toscana sud est lo hanno effettuato oggi (6 novembre), mentre il 15 e il 16 novembre potranno sottoporsi a screening rispettivamente i colleghi di villa Pizzetti a Grosseto e del centro direzionale di Arezzo, con la collaborazione delle associazioni di volontariato.
«L’iniziativa ha riscosso ampio successo con ben 50 dipendenti della sede direzionale Asl di Siena che si sono sottoposti a test – spiega Roberto Turillazzi, direttore Staff Direzione Sanitaria Asl Tse -. Ci auguriamo che proceda così anche nelle altre sedi aziendali. Sottoporsi al test è importante perché permette di identificare la presenza di eventuali infezioni asintomatiche e intervenire tempestivamente con una terapia efficace. Le forme asintomatiche, infatti, corrono il rischio che l’epatite possa trasformarsi in forme più gravi, in cirrosi ed epatocarcinoma. Ecco perché è importante sottoporsi allo screening».
A partire dal 21 novembre partiranno gli screening in funzione dell’accordo con il Comune di Siena e con le associazioni professionali di categoria (Confcommercio, Confindustria e Confartigianato) e coinvolge anche le contrade tramite il Magistrato delle contrade. L’organizzazione degli eventi di screening proseguirà negli stabilimenti ospedalieri della Asl Tse e nei vari Distretti, con la possibilità di ulteriori collaborazioni con altri Comuni.
Lo screening per l’epatite C è gratuito per le persone che hanno fra i 34 e i 54 anni e mira ad evidenziare l’eventuale presenza dell’infezione quando è ancora asintomatica e quindi può essere curata con risultati positivi.
L’epatite C è un’infezione del fegato causata da un virus (HCV) trasmesso mediante contatto con sangue infetto. E’ un’infezione pericolosa perché la malattia spesso decorre senza sintomi per anni ma col tempo può diventare cronica ed evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato. Se diagnosticata precocemente, le possibilità di guarigione sono molto elevate grazie ad un trattamento farmacologico altamente efficace.
Aderire allo screening è, dunque, importante per rilevare un’infezione da HCV ancora non diagnosticata e prevenire nuove infezioni, impedendo la circolazione del virus. Il test di screening si esegue in pochi minuti e non sono necessarie indicazioni particolari per il suo svolgimento. Il test utilizzato, comunemente conosciuto come “pungidito”, consiste nel prelievo di una goccia di sangue capillare per la ricerca degli anticorpi anti-HCV. Il campione di sangue viene analizzato in tempo reale ed il risultato è comunicato in pochi minuti e rilasciato anche in forma cartacea.