Al via le attività dedicate alle persone con Alzheimer; da quest’anno laboratori aperti anche alle famiglie (su prenotazione)
SIENA. Tornano gli appuntamenti di “Emozioni al museo”, un calendario di incontri dedicati alle persone con Alzheimer che mette al centro della riflessione il rapporto tra cultura e salute.
Oggi più che mai, infatti, i musei non possono limitarsi a prendersi cura delle loro collezioni. Hanno, piuttosto, una responsabilità sociale di inclusione e confronto e devono, quindi, trasformarsi in spazi neutri e amichevoli che stimolano il dialogo e la crescita umana di chi li visita, li frequenta, li abita, li rende vivi. Abbattendo ogni barriera cognitiva, i musei possono contribuire a far partecipare pienamente alla vita sociale e culturale anche le persone affette da demenza.
Per questo motivo Fondazione Musei Senesi, insieme al Sistema Museale dell’Università degli Studi di Siena e al Santa Maria della Scala e grazie alla collaborazione dell’ASP Città di Siena, ha aderito al progetto regionale “Musei Toscani per l’Alzheimer”. Un’idea mutuata dai grandi musei americani – e resa possibile dalla Regione Toscana e dall’Associazione L’Immaginario di Firenze – che ha accompagnato operatori museali e animatori geriatrici in un percorso di formazione dedicato.
Il progetto “Emozioni al Museo” – presentato anche lo scorso 27 settembre in occasione di Bright 2019 con l’iniziativa “Contaminazioni: musei, arte, scienze e Alzheimer” – si articola, dunque, in un ricco calendario di appuntamenti nei musei della città e del territorio e che sono dedicati ai pubblici con fragilità, alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura. La prospettiva è quella di creare una rete di musei accessibili alle persone con demenza che sviluppi la collaborazione fra settore culturale e sociosanitario, dimostrando che una partecipazione culturale attiva può contribuire a migliorare la qualità della vita e, di conseguenza, le condizioni di salute. I musei, insomma, possono contribuire a rendere la società più consapevole e rispettosa nei confronti della demenza e a migliorare l’esistenza dei malati e delle loro famiglie.
Agli incontri nei musei possono partecipare gratuitamente gli ospiti delle strutture sanitarie cittadine (Villa Le Rose, Caccialupi e Campansi) e, da quest’anno, anche gli utenti a domicilio (ovvero i malati che vivono in famiglia) purché accompagnati durante l’attività da un familiare o comunque una figura di riferimento. Per le famiglie che si prendono cura dei propri cari con demenza, la partecipazione a questi incontri può rappresentare un momento di condivisione anche con gli altri familiari e gli operatori geriatrici, nonché una parentesi di svago per godere della bellezza dei musei senesi.
Il prossimo appuntamento è questo venerdì (25 ottobre) con “Storie nella storia” all’Archeodromo e Parco Archeologico di Poggio Imperiale a Poggibonsi (info@parco-poggibonsi.it, tel. 347 8568290, 393 0628033), mentre a Siena il prossimo incontro è previsto per il 22 novembre, alle Stanze della Memoria dove si è svolto ieri il primo laboratorio “Volo di immagini” (prenotazioni via mail all’indirizzo stanzedellamemoria@gmail.com, tel. 0577 892038).
Gli altri musei di Fondazione Musei Senesi coinvolti nel progetto, anche per andare incontro alle esigenze logistiche degli interessati, sono il Museo della Mezzadria di Buonconvento, il Museo Civico Archeologico di Cetona, il Museo Diocesano Palazzo Borgia di Pienza e, ancora, il Museo di Strumentaria Medica e l’Orto Botanico di Siena che fanno parte anche del Sistema Museale Universitario. Ad essi si aggiunge la proposta del Santa Maria della Scala.
Per motivi organizzativi, la prenotazione è obbligatoria direttamente con il contatto del museo che propone il singolo appuntamento. Il calendario completo degli incontri, che si svolgeranno fino a dicembre 2020, ed i contatti di riferimento sono consultabili sul sito della Fondazione Musei Senesi (http://www.museisenesi.org/