Firmato un accordo tra i due centri di ricerca per nuovi farmaci
SIENA. Nasce un’importante sinergia per la lotta alla malattia di Huntington. Siena Biotech S.p.A e CHDI Inc, la primaria organizzazione scientifica statunitense dedita esclusivamente alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci per la patologia di Huntington, hanno infatti sottoscritto un accordo di collaborazione per la validazione di bersagli molecolari ed il loro utilizzo nello sviluppo di nuove ed efficaci terapie in questa patologia neurodegenerativa.
“La nostra collaborazione con CHDI, la principale organizzazione scientifica mondiale dedicata alla ricerca di nuove terapie nella patologia di Huntington, porterà una forte sinergia di competenze, tecnologie ed esperienza tra le due organizzazioni, accelerando pertanto il progresso verso il comune obiettivo di sviluppare nuove terapie per questa patologia – ha affermato Giovanni Gaviraghi, amministratore delegato di Siena Biotech -. Un obiettivo al raggiungimento del quale entrambe le organizzazioni sono fortemente dedicate”.
“La malattia di Huntington è già una componente fondamentale del portafoglio di ricerca e sviluppo di Siena Biotech, e siamo entusiasti di poter attingere alla loro esperienza di ricerca e sviluppo di farmaci nell’area delle neuroscienze ed alle loro moderne piattaforme tecnologiche – ha affermato Robert Pacifici, direttore scientifico di CHDI -. La nostra nuova collaborazione si focalizzerà inizialmente sulla validazione di un nuovo potenziale bersaglio terapeutico, e successivamente si potrà sviluppare in un vero e proprio programma di sviluppo di nuovi farmaci”.
La malattia di Huntington (o Corea di Huntington) è una patologia genetica che porta a morte neuronale progressiva e selettiva ed è caratterizzata da corea cronica progressiva e demenza. L’origine genetica della malattia era conosciuta fin dalla prima descrizione della malattia nel 1872, ma il gene responsabile, l’huntingtina, è stato identificato solo nel 1993. È ormai noto che la Corea di Huntington è causata da una espansione della tripletta CAG nel gene dell’huntingtina che porta alla sintesi di una proteina mutata, caratterizzata da un tratto di glutammine ripetute più lungo del normale (polyQ). Nonostante si conosca la causa genetica, non è ancora chiaro come questa mutazione porti a meccanismi di tossicità e a morte cellulare. Sebbene siano disponibili alcuni trattamenti sintomatici per i pazienti, ancora non è stata trovata una terapia che contrasti l’istaurarsi e il progredire della malattia. La Corea di Huntington è la più studiata e meglio caratterizzata fra un gruppo di malattie neurodegenerative causate da espansione della tripletta CAG con cui condivide meccanismi di tossicità e degenerazione, in particolare con le Atassie Spino-Cerebellari.