SIENA. Un meeting nazionale dedicato alla Chirurgia Bariatrica, organizzato Leonardo Di Cosmo, chirurgo bariatra del CIGO, Centro Interdisciplinare per il Trattamento della Grande Obesità del policlinico Santa Maria alle Scotte. Il corso, che prevede anche una sezione interattiva, si svolge il 3 e 4 giugno presso l’aula 6 del centro didattico.
“Per curare i grandi obesi – spiega Di Cosmo – la chirurgia non è esausitiva perchè è fondamentale l’approccio multidiciplinare. Alle Scotte possiamo contare infatti su un team dedicato formato da internisti, endocrinologi, pneumologi, dietologi, anestesisti, psicologi e psichiatri che accompagnano il paziente, passo dopo passo, durante tutto il percorso”. Curare l’obesità quindi vuol dire individuare una terapia per una malattia
complessa e polimorfa che richiede linee guida per un iter terapeutico in grado di dare risultati univoci e definitivi.
“La chirurgia dell’obesità- aggiunge Di Cosmo – non è una panacea. Ciò che è importante è aiutare il paziente a decidere quale sia l’intervento più adatto alle sue esigenze di salute. E’ soprattutto indicata per quei pazienti colpiti da
obesità patologica cioè con un alto rischio di sviluppare o hanno già sviluppato diabete 2, ipercolesterolimia, ipertensione, alterazioni ormonali, lesioni da sovraccarico alle ginocchia”. A Siena, dove vengono effettuati circa 60 interventi di chirurgia bariatrica ogni anno, sono utilizzate due metodiche diverse, gli interventi restrittivi e i malassorbitivi.
“Per curare i grandi obesi – spiega Di Cosmo – la chirurgia non è esausitiva perchè è fondamentale l’approccio multidiciplinare. Alle Scotte possiamo contare infatti su un team dedicato formato da internisti, endocrinologi, pneumologi, dietologi, anestesisti, psicologi e psichiatri che accompagnano il paziente, passo dopo passo, durante tutto il percorso”. Curare l’obesità quindi vuol dire individuare una terapia per una malattia
complessa e polimorfa che richiede linee guida per un iter terapeutico in grado di dare risultati univoci e definitivi.
“La chirurgia dell’obesità- aggiunge Di Cosmo – non è una panacea. Ciò che è importante è aiutare il paziente a decidere quale sia l’intervento più adatto alle sue esigenze di salute. E’ soprattutto indicata per quei pazienti colpiti da
obesità patologica cioè con un alto rischio di sviluppare o hanno già sviluppato diabete 2, ipercolesterolimia, ipertensione, alterazioni ormonali, lesioni da sovraccarico alle ginocchia”. A Siena, dove vengono effettuati circa 60 interventi di chirurgia bariatrica ogni anno, sono utilizzate due metodiche diverse, gli interventi restrittivi e i malassorbitivi.