FIRENZE. “Siamo una Regione all’avanguardia: ragazzi usate i nostri servizi, che sono diffusi e gratuiti. La prevenzione è la chiave, perché è con la prevenzione che si tutela la salute individuale e quella della collettività”.
E’ con questo invito, rivolto agli studenti presenti al Teatro della Compagnia di Firenze e a quelli collegati da Livorno e da Arezzo, dove si sono tenuti incontri simili, che l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, ha iniziato il suo saluto in occasione dell’evento organizzato dalla Regione nella Giornata Mondiale contro l’HIV.
Si tratta di una malattia che ancora oggi si stima colpisca 2,4 milioni di persone all’anno in Europa. Molto più ridotti i numeri in Toscana, dove ad essere colpite sono circa 160 persone ogni anno.
“E’ fondamentale – ha aggiunto l’assessore Bezzini – pensare non soltanto alla tutela della propria salute ma, come invita a fare l’articolo 32 della Costituzione, anche all’interesse della collettività. Siamo all’avanguardia per almeno quattro aspetti: le campagne di comunicazione, la rete dei consultori, il programma di contraccezione gratuita e in generale per l’attività di prevenzione. E da questo punto di vista i risultati delle indagini che l’Agenzia regionale di sanità ha condotto, sono incoraggianti, anche se non dobbiamo abbassare la guardia”.
Agli studenti è stato quindi ricordato come sia la pillola anticoncenzionale che altri metodi contraccettivi (tra i quali il profilattico, unico presidio contro l’Hiv, il virus responsabile della immunodeficienza, che porta poi all’Aids, cioè alla sindrome da immunodeficienza acquisita) siano gratuiti. Lo sono per i giovani da 14 a 25 anni che si recano al consultorio e per le donne, tra 26 e 45 anni, che hanno un reddito fiscale o un Isee che non supera 36,151,98 euro. La contraccezione gratuita c’è anche per le donne, tra 26 e 45 anni, entro dodici mesi dal parto o due anni da un’interruzione della gravidanza. In questo caso non occorrono ulteriori requisiti economici.
La misura è estesa inoltre anche a studenti e studentesse, fino a 25 anni di età e possessori della carta unica dello studente universitario, iscritti alle tre Università toscane di Firenze, Pisa e Siena e all’Università per stranieri di Siena.
“Nel luglio scorso – ha poi concluso Simone Bezzini – abbiamo approvato la riforma dei consultori per renderli sempre più luoghi di ascolto e accoglienza dei bisogni delle nuove generazioni che potranno accedere a percorsi di cura e presa in carico specifici. Si tratta dei pacchetti salute e che riguardano diverse aree di intervento tra cui, oltre alla sessualità, i disturbi dell’alimentazione”.
Dei 160 che ogni anno in Toscana si infettano di Aids, i tre quarti sono maschi, la maggior parte dei contagiati è eterosessuale e l’età media è di 44 anni. Molti sono coloro che, pur avendo l’Aids, non sanno di essere sieropositivi, anche perché soltanto uno su quattro fa spontaneamente il test a scopo preventivo e non perché avverte i sintomi della malattia.
Tra i 10.000 studenti toscani intervistati da Ars nel 2022, il 63,6% ha usato il profilattico al primo rapporto: una percentuale che è più alta negli uomini e che scende al 56,5% nelle donne. E’ buono il livello di conoscenza della malattia: il 90% degli intervistati sa di cosa si tratta.
La contraccezione riguarda anche la PreP, ovvero la profilassi pre esposizione, per cui l’Agenzia italiana per i farmaci ha concesso la rimborsabilità al fine di ridurre il rischio di infezione da HIV-1 sessualmente trasmessa in adulti e adolescenti ad alto rischio. E’ considerata una delle azioni che contribuisce a ridurre la diffusione dell’infezione da HIV, soprattutto in gruppi di popolazioni a rischio. Si tratta di farmaci generici; a basso costo e sicuri. Si tratta di uno strumento aggiuntivo di prevenzione per le persone HIV-negative che abbiano comportamenti sessuali a rischio elevato. La commissione regionale HIV ha reso subito disponibile la prescrizione del farmaco in Toscana. Tutti gli specialisti infettivologi possono prescrivere la terapia PrEP ed il farmaco può essere ritirato in tutte le farmacie ospedaliere. E’ una misura di notevole impatto sulla sanità pubblica. Tutti i centri di malattie infettive e le farmacie ospedaliere sono pronte a dare tutte le informazioni e chiarimenti necessari sull’utilizzo di tali farmaci.