I limiti: è efficace al 30 per cento e va assunta entro 5 giorni dal contagio
FIRENZE. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato l’arrivo in Toscana delle prime 1440 “pillole Merck”. Giani ha spiegato che al momento attuale le “bocche da fuoco” contro il Covid sono “la vaccinazione, l’uso dell’anticorpo monoclonale che stiamo incrementando, in luoghi come il Creaf a Prato, e le pillole”.
Si tratta di un antivirale prodotto dalla statunitense Merck & Co., che, con l’esplosione della pandemia, si è dedicata alla sperimentazione di farmaci antivirali per combattere il Covid-19, arrivando a mettere sul mercato il Molnupiravir (commercializzato con il nome “Lagevrio”). L’Agenzia Italiana del Farmaco, sulla base dei dati scientifici raccolti, ha dato il via libera alla commercializzazione lo scorso 22 dicembre e oggi (4 gennaio), è iniziata la distribuzione.
Il Molnupiravir è un farmaco da assumere solo in condizioni di emergenza. Stando ai test effettuati nell’arco temporale di un anno, la pillola dovrebbe riuscire a prevenire oltre il 30% dei casi gravi e quindi dei ricoveri tra i positivi al Covid-19. I benefici, però, sarebbero tali solo se il farmaco viene assunto subito dopo l’avvenuto contagio. Dal punto di vista scientifico il Molnupiravir altererebbe l’Rna (ossia il materiale genetico) del virus, rendendolo incapace di moltiplicarsi. Questo, inoltre, non colpirebbe la proteina Spike, rendendolo di fatto efficace con qualsiasi nuova variante, questo almeno quanto sostengono dalla casa farmaceutica.
La pillola Merck non sostituisce il vaccino e la sua efficacia è del 30%, molto più bassa della copertura vaccinale, e non garantisce quindi una copertura tale da non mettere a rischio il paziente. Inoltre l’antivirale viene riassorbito entro pochi giorni dal corpo, rendendo di fatto la copertura molto limitata nel tempo, a fronte dell’azione del vaccino che dura per mesi.
Si tratta, comunque, di una svolta nella lotta al Covid-19 perché a differenza degli altri antivirali fin qui sperimentati è possibile assumerlo a casa e non in ospedale. La pillola può essere assunta dai 18 anni in su, ma solo per pazienti con fattori di rischio, cioè coloro che a causa dello stato di salute si ritiene siano potenziali casi gravi di Covid-19. Va assunta entro 5 giorni dall’apparire dei sintomi, altrimenti perderebbe la sua efficacia. Il trattamento dura 5 giorni, e prevede l’assunzione di 4 pillole due volte al giorno. Le criticità del farmaco Stando a quanto spiegato fino ad ora sarebbero due gli ordini di problemi riguardanti il farmaco: il primo è la somministrazione del farmaco che come spiegato deve essere fatta subito dopo il contagio. Il Molnupiravir, infatti, deve essere assunto entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, ma come è noto la sintomatologia del virus è varia e non è detto sia immediatamente riconosciuta dal paziente. Alcuni sintomi simil-influnzali potrebbero essere ignorati, lasciando trascorrere la finestra di tempo massimo per assumere il farmaco.
Il secondo ordine di problemi è la bassa efficacia sulle ospedalizzazioni. I dati iniziali parlavano di una riduzione dei casi gravi del 50%, ma gli ulteriori test di Fase, 3 realizzati su 1433 pazienti, hanno abbassato la soglia al 30%. Per questo la Francia ha deciso rinunciare all’acquisto che pure aveva programmato.
Al momento non è stato fissato un costo per il farmaco, né è stato messo a punto un piano di distribuzione. Con tutta probabilità le decisioni al riguardo saranno fatte dalle Regioni su indicazione della struttura commissariale, come ha accennato il presidente Giani. Un ciclo sul mercato USA costa intorno ai 600 euro, ma in Italia è plausibile che il farmaco sarà gratis per il paziente. Al vaglio la possibilità di richiedere accertamenti preliminari prima della somministrazione, che certifichino la positività (tampone) e la fragilità del paziente.
I pazienti che riceveranno la pillola saranno monitorati attraverso un registro per raccogliere i dati e verificare gli effetti del farmaco.