Intervista a Serenella Pallecchi e Andrea Nuti al Festival della Salute
SIENA. Tra le realtà territoriali che durante la prima fase dell’emergenza Covid-19 hanno offerto un contributo alle fasce più deboli della popolazione ci sono anche i circoli Arci. Lo ha spiegato Serenella Pallecchi del Comitato provinciale senese nell’ambito della rubrica “Le Associazioni del territorio – Le Associazioni in emergenza Covid-19” al Festival della Salute 2020 in corso a Siena in modalità streaming fino a domenica 15 novembre.
“I circoli Arci sono un punto di riferimento e contribuiscono al mantenimento dei legami sociali nelle piccole realtà di paese. Soprattutto nelle frazioni sono spesso l’unica luce accesa d’inverno e svolgono dunque una funzione fondamentale per gli abitanti” ha spiegato Pallecchi nel suo intervento.
Dallo scorso marzo e fino all’allentamento delle misure restrittive “sono stati ovviamente chiusi come numerose attività non essenziali. Addirittura nella prima fase emergenziale abbiamo anticipato la decisione di chiudere, rispetto a quelle del governo, proprio perché i circoli potevano essere luoghi pericolosi per gli anziani che li frequentano”.
L’attività però non si è fermata e come molte altre ha scelto di proseguire sul web: “Nelle settimane di chiusura abbiamo aderito alla campagna “Solidarietà virale” dell’ARCI nazionale – racconta Pallecchi – e molti circoli locali si sono attivati per fornire opportunità culturali online. Penso ad esempio agli aperitivi in musica online, alle letture dedicate ai più piccoli. Ma c’è stata anche solidarietà virale concreta, con circoli che hanno attivato linee telefoniche dedicate agli anziani per dare sostegno psicologico o informazioni utili; altri che hanno acquistato e donato mascherine; altri ancora che hanno svuotato i magazzini della merce che sarebbe servita per pranzi sociali donandola alla popolazione in difficoltà. La nostra socialità – conclude – non è quella online ma anche in questa seconda ondata ci attiveremo per stare quanto più vicini possibile alla popolazione”.
La risposta delle Pubbliche assistenze all’emergenza Covid – Intervista ad Andrea Nuti (Festival della Salute 2020, Siena, 13/11, ore 17:00)
La nuova emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ha riproposto in maniera drammatica le difficoltà nella gestione e nell’assistenza delle fasce più deboli della popolazione. Le associazioni di Pubblica Assistenza lo hanno vissuto sulla propria pelle, ma dopo una fase di smarrimento comune a molti nel corso della prima ondata, hanno saputo fornire un’immediata risposta.
“Il primo lockdown della scorsa Primavera è stata un’esperienza abbastanza traumatica, come per tutti i cittadini: ci siamo sentiti addosso il peso di un servizio importante alla popolazione che è il trasferimento delle persone ai centri di cura” sono state le parole di Andrea Nuti, coordinatore delle Pubbliche Assistenze riunite della provincia di Siena, intervenendo nell’ambito della rubrica “Le Associazioni del territorio – Le Associazioni in emergenza Covid-19” al Festival della Salute 2020 in corso a Siena in modalità streaming fino a domenica 15 novembre.
Paura, incertezza del momento dovuta alla mancanza di organizzazione generale, sono stati i sentimenti prevalenti nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria: “Ci siamo attenuti alle indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità che arrivavano dalla Centrale di Pistoia e facendo quadrato abbiamo cercato di sostenere questo impegno importante. Ci sono stati momenti di difficoltà per la carenza di dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti o materiale per la sanificazione ma i nostri volontari sono stati encomiabili e hanno risposto con grande spirito e forza di volontà” ha aggiunto Nuti.
“Questa seconda fase è forse più pesante rispetto alla prima perché è arrivata dopo un periodo di rilassamento generale e purtroppo, senza voler dare colpe a nessuno, abbiamo ancora problemi di approvvigionamento come nella prima fase. Sarebbe stato meglio non averli, visto quanto era già accaduto”.