I risultati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Journal of Cancer
SIENA. Cosa si intende per malattia oligometastatica? Su questo tema emergente della chirurgia oncologica è stato pubblicato uno studio internazionale sulla rivista scientifica Journal of Cancer, a cui ha partecipato anche l’équipe della Chirurgia generale a indirizzo oncologico dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dal professor Franco Roviello.
«Lo scopo del lavoro – dichiara il professor Roviello – è quello di definire il concetto di malattia oligometastatica nei pazienti affetti dal tumore dello stomaco e tumore dell’esofago. La malattia oligometastatica è un concetto nuovo in chirurgia oncologica che interessa una percentuale di pazienti sempre più alta e che, fino a pochi anni fa, non prevedeva nessun trattamento e scarse possibilità di cura. Oligometastatico vuol dire malattia metastatica caratterizzata da un numero limitato di metastasi e ancora curabile, con un comportamento biologico meno aggressivo rispetto alla malattia metastatica diffusa. Uno dei problemi più importanti nella pratica clinica quotidiana – spiega Roviello – è la corretta identificazione del paziente oligometastatico e del suo quadro clinico, ed è per questo che si sottolinea l’importanza di questo lavoro multicentrico coordinato dall’Università di Utrecht, che chiarisce le definizioni e i criteri per questi pazienti. L’identificazione della malattia oligometastatica – prosegue Roviello – permette delle possibilità terapeutiche, sia mediche che chirurgiche, fino a poco tempo fa impensabili. Il miglioramento dell’approccio diagnostico, sia radiologico che chirurgico, consente di identificare quei casi in cui la malattia, pur essendo metastatica, è però localizzata in un distretto aggredibile. Le neoplasie gastroesofagee, che tendono a liberare cellule metastatiche nella cavità addominale, possono essere trattate presso il nostro centro con un trattamento innovativo e rivoluzionario nell’ambito del concetto di oligometastatico. L’utilizzo diretto di farmaci nella cavità addominale – aggiunge Roviello – con metodica PIPAC, cioè con la nebulizzazione del farmaco, o HIPEC, cioè la somministrazione nella cavità addominale dopo intervento chirurgico, sono tra le opzioni più interessanti di questo approccio al tumore dello stomaco e dell’esofago come ad esempio nei casi di linite plastica del tumore gastrico, quadro importante e a prognosi molto infausta».
Il gruppo della Chirurgia Oncologica dell’ospedale Santa Maria alle Scotte si occupa da anni delle problematiche legate al trattamento dei tumori del tratto digestivo superiore. «Il tumore dello stomaco è un tipo di tumore presente nella nostra provincia e nel nostro territorio con una frequenza più elevata rispetto alla media del territorio nazionale – conclude Roviello -. L’intensa attività scientifica del gruppo di Siena è ben nota a livello nazionale e internazionale e ad ottobre ospiteremo a Siena il Congresso del capitolo Europeo dell’International Gastric Cancer Association (IGCA), che sarà un’occasione di confronto di grande rilievo, con la segreteria scientifica curata insieme al professor Daniele Marrelli e con il supporto della UOC Chirurgia generale a indirizzo Oncologico dell’Aou Senese».
in allegato una foto del professor Roviello