SIENA. Le fratture sono una delle principali cause di perdita di autonoma negli anziani. Cosa si può fare? Su questo argomento si confronteranno professionisti provenienti da tutta Italia in occasione del congresso nazionale “Le fratture articolari e iuxta-articolari dell’arto inferiore dell’anziano: passato, presente, futuro”, che si terrà a Siena dal 25 al 27 settembre, presso il centro didattico del policlinico Santa Maria alle Scotte.
L’incontro, promosso dall’ A.I.T.O.G., Associazione Italiana di Traumatologia e Ortopedia Geriatrica, presieduto dal professor Pietro Maniscalco, verterà principalmente sul trattamento delle diverse tipologie di fratture che interessano gli arti inferiori, con particolare attenzione a terapie e tecniche innovative nella cura delle patologie che insorgono nei pazienti anziani a seguito di un trauma. “In particolare – spiega Maniscalco – dopo i 70 anni, sono gli arti inferiori a subire maggiori traumi, in
particolare con le fratture del collo femorale. In Italia infatti, ogni anno si registrano quasi 100 mila fratture femorali, con un incremento del 10% negli ultimi anni”.
Si stima inoltre che, superati gli 80 anni, 1/3 delle donne e 1/6 degli uomini potrebbero subire una frattura con perdita funzionale permanente. “Data l’alta revalenza delle fratture degli arti inferiori in età avanzata – aggiunge Maniscalco – è necessario mettere a punto delle strategie di intervento, prevenzione e riabilitazione efficaci che permettano all’anziano di recuperare una certa qualità della vita, evitandone la disabilità. Proprio per questo, durante il convegno, approfondiremo questa specifica problematica, analizzandola in una prospettiva passata, attuale e futura”. Si parlerà inoltre di protesi d’anca, osteoporosi, chirurgia traumatologica e valutazione dei rischi e del tasso di mortalità connessi, fratture del bacino nell’anziano, riabilitazione e fisioterapia post-intervento e gestione del paziente geriatrico in sala operatoria e in corsia.