SIENA. In situazioni di stress a volte un sorriso e una parola amica possono contribuire a rasserenare gli animi e affrontare l’emergenza con più tranquillità. Per questo motivo, da domani (7 aprile), sarà operativo il servizio accoglienza del Pronto Soccorso presso il policlinico Santa Maria alle Scotte.
L’idea è nata da un progetto dell’Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana e sarà estesa ad altre strutture ospedaliere.
“Un sorriso, una parola di conforto o anche una semplice informazione data al momento giusto – spiega il direttore generale delle Scotte, Paolo Morello Marchese – possono aiutare i familiari in attesa a vivere la permanenza in pronto soccorso con meno stress ed essere di supporto ai pazienti classificati con codice bianco, verde o azzurro, cioè quelli non gravi che, solo nel 2008, alle Scotte sono stati circa 38mila su 46mila accessi”.
Gli addetti all’accoglienza, che seguiranno una specifica formazione, inizialmente saranno tre e si alterneranno per garantire una presenza in sala d’attesa tra le 9,30 e le 22 circa.
“Il loro obiettivo – spiega Alessandra Sestini, responsabile dell’URP- sarà quello di ascoltare le necessità delle persone in attesa, dare una mano se necessario, orientare l’utenza e aiutarla a sentirsi meno spaesata”.
Il Pronto Soccorso senese, inoltre, è l’unico in Toscana ad avere un team di psicologi a disposizione di pazienti e operatori.
“Ovviamente l’attività degli psicologi è completamente diversa da quella degli operatori dell’accoglienza – aggiunge Laura Radice, direttore sanitario – non solo per competenze e preparazione ma anche per l’obiettivo terapeutico specifico degli psicologi che intervengono soprattutto in situazioni complesse con forte carica emotiva”.
Il Pronto Soccorso senese quindi, diventa modello sperimentale in Toscana per le innovazioni introdotte, non ultima la discharge room, cioè la sala delle dimissioni.
“Tutte queste innovazioni – conclude Morello – permettono di migliorare il servizio all’utenza. Non possiamo perdere di vista nè l’importanza dell’accoglienza, nè quella del supporto nelle varie fasi di permanenza ed è per questo che, insieme alla responsabile del Pronto Soccorso, viene monitorata costantemente anche la dotazione organica del personale medico e infermieristico dedicato per valutare eventuali incrementi. La qualità delle prestazioni erogate è direttamente proporzionale alla competenza dei professionisti e in tal senso va ricordato che sia i medici che gli infermieri, per lavorare in Pronto Soccorso, seguono un iter specialistico. L’inserimento di altre unità, soprattutto mediche, è quindi subordinato all’acquisizione di tali specializzazioni”.
L’idea è nata da un progetto dell’Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana e sarà estesa ad altre strutture ospedaliere.
“Un sorriso, una parola di conforto o anche una semplice informazione data al momento giusto – spiega il direttore generale delle Scotte, Paolo Morello Marchese – possono aiutare i familiari in attesa a vivere la permanenza in pronto soccorso con meno stress ed essere di supporto ai pazienti classificati con codice bianco, verde o azzurro, cioè quelli non gravi che, solo nel 2008, alle Scotte sono stati circa 38mila su 46mila accessi”.
Gli addetti all’accoglienza, che seguiranno una specifica formazione, inizialmente saranno tre e si alterneranno per garantire una presenza in sala d’attesa tra le 9,30 e le 22 circa.
“Il loro obiettivo – spiega Alessandra Sestini, responsabile dell’URP- sarà quello di ascoltare le necessità delle persone in attesa, dare una mano se necessario, orientare l’utenza e aiutarla a sentirsi meno spaesata”.
Il Pronto Soccorso senese, inoltre, è l’unico in Toscana ad avere un team di psicologi a disposizione di pazienti e operatori.
“Ovviamente l’attività degli psicologi è completamente diversa da quella degli operatori dell’accoglienza – aggiunge Laura Radice, direttore sanitario – non solo per competenze e preparazione ma anche per l’obiettivo terapeutico specifico degli psicologi che intervengono soprattutto in situazioni complesse con forte carica emotiva”.
Il Pronto Soccorso senese quindi, diventa modello sperimentale in Toscana per le innovazioni introdotte, non ultima la discharge room, cioè la sala delle dimissioni.
“Tutte queste innovazioni – conclude Morello – permettono di migliorare il servizio all’utenza. Non possiamo perdere di vista nè l’importanza dell’accoglienza, nè quella del supporto nelle varie fasi di permanenza ed è per questo che, insieme alla responsabile del Pronto Soccorso, viene monitorata costantemente anche la dotazione organica del personale medico e infermieristico dedicato per valutare eventuali incrementi. La qualità delle prestazioni erogate è direttamente proporzionale alla competenza dei professionisti e in tal senso va ricordato che sia i medici che gli infermieri, per lavorare in Pronto Soccorso, seguono un iter specialistico. L’inserimento di altre unità, soprattutto mediche, è quindi subordinato all’acquisizione di tali specializzazioni”.