Importante traguardo raggiunto dalla Chirurgia Pediatrica diretta dal professor Mario Messina e dall'Urologia del dottor Gabriele Barbanti
SIENA. Effettuato a Siena il primo intervento in Toscana di chirurgia robotica pediatrica. L’importante risultato è stato raggiunto dalla Chirurgia Pediatrica, diretta dal professor Mario Messina e dall’Urologia, diretta dal dottor Gabriele Barbanti, dell’AOU Senese.
L’intervento è stato effettuato su un bambino di 9 anni che presentava una stenosi del giunto pielo-ureterale, cioè un restringimento nel condotto in cui transita l’urina, tra la pelvi reale e l’uretere.
“L’utilizzo del robot – spiega Messina – ha consentito di portare a termine con successo un intervento molto complesso. In bambini di questa età è infatti necessario intervenire senza intaccare i muscoli. Né la chirurgia tradizionale, né quella laparoscopica classica avrebbero permesso di effettuare manovre di estrema precisione come quelle consentite dal robot, con cui si possono fare rotazioni di 360 gradi, abbinate a una visione tridimensionale utilissima”. La malformazione avrebbe causato la distruzione del rene del piccolo paziente. “L’intervento è durato circa tre ore – aggiunge Messina – Grazie a tre piccoli fori sull’addome, le braccia del robot, sapientemente guidate dai chirurghi, con micro-manovre hanno tagliato il restringimento. Successivamente sono stati ricollegati e suturati i due estremi del condotto urinario che ora funziona bene”. L’intervento è stato eseguito dal chirurgo pediatrico Francesco Molinaro, insieme agli urologi Filippo Gentile, Federico Lanzi e Nicola Tosi. “Il bambino sta bene – conclude Messina – ha già cominciato a mangiare ed è appena tornato a casa. Grazie a questo tipo di intervento la degenza post-operatoria è più breve e meno invasiva per i piccoli pazienti. L’avvio dell’attività di chirurgia robotica pediatrica ci riempie d’orgoglio e rappresenta un’ulteriore evoluzione della chiurgia laparoscopica, potenziando così le possibilità terapeutiche chirurgiche oggi disponibili”.
L’intervento è stato effettuato su un bambino di 9 anni che presentava una stenosi del giunto pielo-ureterale, cioè un restringimento nel condotto in cui transita l’urina, tra la pelvi reale e l’uretere.
“L’utilizzo del robot – spiega Messina – ha consentito di portare a termine con successo un intervento molto complesso. In bambini di questa età è infatti necessario intervenire senza intaccare i muscoli. Né la chirurgia tradizionale, né quella laparoscopica classica avrebbero permesso di effettuare manovre di estrema precisione come quelle consentite dal robot, con cui si possono fare rotazioni di 360 gradi, abbinate a una visione tridimensionale utilissima”. La malformazione avrebbe causato la distruzione del rene del piccolo paziente. “L’intervento è durato circa tre ore – aggiunge Messina – Grazie a tre piccoli fori sull’addome, le braccia del robot, sapientemente guidate dai chirurghi, con micro-manovre hanno tagliato il restringimento. Successivamente sono stati ricollegati e suturati i due estremi del condotto urinario che ora funziona bene”. L’intervento è stato eseguito dal chirurgo pediatrico Francesco Molinaro, insieme agli urologi Filippo Gentile, Federico Lanzi e Nicola Tosi. “Il bambino sta bene – conclude Messina – ha già cominciato a mangiare ed è appena tornato a casa. Grazie a questo tipo di intervento la degenza post-operatoria è più breve e meno invasiva per i piccoli pazienti. L’avvio dell’attività di chirurgia robotica pediatrica ci riempie d’orgoglio e rappresenta un’ulteriore evoluzione della chiurgia laparoscopica, potenziando così le possibilità terapeutiche chirurgiche oggi disponibili”.
In allegato una foto del professor Mario Messina insieme al dottor Francesco Molinaro.