Il convegno presso la sala conferenze di Villa Chigi Saracini
“Il Dipartimento interaziendale di salute mentale – commenta Filippo Giannettoni – rappresenta il primo e più virtuoso esempio di integrazione tra territorio, ospedale e Università attivato in Toscana, grazie alla realizzazione di percorsi assistenziali appropriati e interventi mirati nelle varie fasi e tipologie delle patologie trattate. Un modello positivo da replicare in altre realtà del panorama regionale o nazionale. Le amministrazioni comunali non dovrebbero mai stancarsi di conoscere e di compartecipare alla programmazione di servizi tanto delicati quanto rilevanti come quelli legati alla salute mentale. In questo ambito, infatti, l’efficacia degli interventi si misura innanzitutto sul territorio”.
“Integrare i servizi di salute mentale all’interno delle cure primarie – continua l’assessore – rappresenta un’evoluzione culturale nel rapporto con questo tipo di patologie. La proposta di piano socio – sanitario integrato regionale, per la prima volta documento unificato in materia di sociale e sanità, parla chiaro: la medicina di base rappresenta il primo e determinante approccio alle cure ed entrerà a far parte di un sistema per la salute mentale di comunità. Il Comune ha, quindi, il compito di collaborare con le Aziende sanitarie alla programmazione su questi temi e soprattutto per continuare a garantire il benessere dei cittadini. Siamo conviti, però, che la salute mentale si connoti anche di tutti quei fattori sociali legati alle relazioni, al tempo libero, al lavoro e alle condizioni di vita che sono prerogativa in primis delle amministrazioni. E’ attraverso lo spirito della rete, delle sinergie e della proficua e reale integrazione socio-sanitaria che si vincono le sfide anche nel campo delle patologie mentali, peraltro sempre più numerose”.