Le rilevazione di Arpat lasciano molto a desiderare, come l'informazione dai comuni
di LEXDC
SIENA. Cattive notizie per il controllo della qualità dell’aria in Valdelsa, purtroppo. Claudio Niccolini, assessore a Colle, aveva affermato nel comunicato stampa n. 170 del 28 maggio scorso che: “Da agosto 2009 a novembre 2010 Arpat ha monitorato l’emissione di fluoruri e cloruri in punti diversi dell’area de La Badia, analizzando lo stato di piante e foglie e la qualità dell’aria. L’analisi ha messo in evidenza concentrazioni modeste, poco al di sopra della rilevabilità e derivanti dalla vicina attività di Rrc Cristalleria Italiana da approfondire con un monitoraggio più ampio. L’amministrazione comunale – ha aggiunto Niccolini – ha richiesto subito una stazione di rilevamento alla Provincia di Siena, soggetto di riferimento in questi casi sulla base di specifiche convenzioni con Arpat, unico soggetto pubblico preposto, a livello regionale, al rilevamento e all’analisi della qualità dell’aria. Il monitoraggio durerà circa un anno, per valutare le emissioni nelle diverse stagioni, e i risultati saranno comunicati, non appena disponibili, ai cittadini, come prevede la normativa”.
Una verifica puntuale sul sito di Arpat ci informa che la centralina mobile è stata installata, ha cominciato il 27 maggio a fornire dati sui Pm10 e altre sostanze, COMUNQUE ESCLUSI FLUORURI E CLORURI, ha cessato l’attività quasi subito, il 5 giugno. Dopodichè, evidentemente esaurito l’effetto spot della notizia, è stata spostata a Siena in quartiere S. Miniato. Altro che un anno! Se poi l’assessore all’ambiente ha altre centraline e altri dati a sua disposizione, se li tiene ben chiusi nel cassetto e non li fa conoscere alla popolazione. Come non sono a disposizione i risultati della campagna precedente, a parte le vaghe parole del comunicato n. 170. Come il famoso monitor che deve avvertire in tempo reale i cittadini di S. Gimignano su cosa esce dall’inceneritore dei Fosci e risale la collina fino alla città turrita: continua a far bella figura silenziosa nella vetrina della farmacia comunale, e tanti saluti alla salute della popolazione.
Invece a Poggibonsi, dove nessuno si lamenta che la centralina pericolosa (per la tranquillità dell’Amministrazione, perché nel 2010 era costantemente a valori micidiali) di Largo Campidoglio sia stata spostata nella collinetta inoffensiva e inodore di Via De Amicis, abbiamo subito un blackout di informazione nel periodo 25 maggio-16 giugno: sul sito Arpat la voce n.d. nei bollettini dell’aria significa che per quasi un mese chi avesse voluto inquinare l’aria della Valdelsa l’ha potuto fare senza timore alcuno di essere scoperto. E, guarda caso, anche l’assessore del comune di Poggibonsi ha affermato in diverse interviste di poter accedere a dati tranquillizzanti sulla situazione, ma che sono chiusi a doppia mandata nel già citato cassetto della scrivania, così che nessuno li abbia letti. Peccato che la legge imponga che essi, per essere validi, debbano essere a disposizione del pubblico. Come i dati che si trovano sul sito di Arpat. Non si capisce il perché di tanti misteri…