Il Giappone non fa passare inosservati i dati dell'Arpat...
di Lexdc
VALDELSA. Il territorio valdelsano è rimasto un poco in secondo piano, a causa dell’emergenza nucleare giapponese. Poggibonsi e Colle, però, sono rimaste continuamente alle prese con una qualità dell’aria veramente pessima. In questo ultimo periodo regolarmente monitorato dall’Arpat, e perciò di perfetta conoscenza dei nostri amministratori locali, che va dal 7 al 21 marzo 2011 non è stata buona come la settimana precedente, anzi. I valori dei PM10 si sono mantenuti elevati (tre giorni tra 40 e 50), pur entro i limiti dell’accettabile secondo la scala di valori di Arpat. Abbiamo subito lo sforamento nella giornata di giovedì 10 dove il valore in millesimi di millimetro era di 51, cioè scadente, cioè per chi fosse un po’ duro di comprendonio veramente dannos a a termine di legge, non solo a termine di salute. Per declinare il lunedì successivo a un valore 75 che ci ha lasciati stupefatti. Dopo un martedì da paura con valore 53, la situazione è improvvisamente migliorata, probabilmente per il peggioramento delle condizioni atmosferiche che hanno dato pioggia fino a tutto il weekend.
Evidentemente la assenza assoluta di politiche di contenimento ambientale a tutti i livelli locali ci ha regalato il triste primato di ventuno sforamenti dal 31 dicembre 2010, e tutta la Valdelsa si avvia a raggiungere i tristi primati di città come Firenze e Milano. O Roma, dove addirittura le centraline di raccolta dati sono state eliminate, così la gente si può ammalare senza accorgersi del perché e il politico di turno poter pensare ai fatti propri senza essere disturbato dai “questuanti” dell’ambientalismo nostrano. Sembra incredibile, ho dato un colpetto al monitor tante le volte si fosse incantato come le televisioni di un tempo, quelle col tubo catodico, ma il risultato non è cambiato.
Ci sembra opportuno ricordare che Arpat diffonde solo i dati raccolti dalle reti gestite in proprio e direttamente, quindi ogni notizia relativa a reti private è priva di riscontri e valore legale. Sarebbe bene che nessuno diffondesse dati allarmanti o tranquillizzanti senza poter godere dell’ufficialità che è garantita dalla pubblicazione dei valori, disponibile a tutti. Per non rientrare nell’annoso problema del monitor della Farmacia Comunale di S. Gimignano, che non funziona e non comunica nulla sulla qualità dell’aria che esce dall’inceneritore dei Fosci, e qualora lo facesse, mostrerebbe dei dati privi del crisma della legalità benché gli impegni che Sienambiente e i comuni di Poggibonsi e S. Gimignano nel protocollo di intesa che rese possibile la realizzazione dell’attuale impianto chiamato eufemisticamente “termovalorizzatore” fossero ben altri e più stringenti nel rispetto della popolazione.
Un ultima cosa: Arpat pubblica annualmente una relazione sulla qualità dell’aria divisa per province, allo scopo di dare ai cittadini e alle amministrazioni comunali della Toscana un quadro di riferimento della situazione, fin dall’anno 2000. Peccato che la provincia di Siena ne sia stata sempre esclusa. Figli di una Casa del Popolo minore?