28 giugno: evento online a cura Legambiente e Università
SIENA. Gli oceani e i mari sono stati spesso considerati come fonte di materie prime illimitate in grado di sostenere la crescita industriale, ma anche di assorbire la produzione incontrollata di qualsiasi tipo di rifiuto. Ma negli ultimi anni, in particolare, le plastiche sono diventate una grave minaccia crescente per l’ambiente marino, con effetti letali per le specie marine e con potenziali minacce per la salute umana.
“Scienza e conoscenza: una rete a tutela del Mediterraneo contro i rifiuti marini” è il titolo dell’incontro online, che si terrà martedì 28 giugno alle ore 10.30, promosso da Legambiente e dall’Università di Siena, con il sostegno di Unione per il Mediterraneo, InterregMed ed ENI CBC, durante il quale i relatori non si limiteranno al trasferimento di informazioni per migliorare la consapevolezza del fenomeno dei rifiuti marini, ma avranno l’occasione di confrontarsi sulla possibilità di mettere in campo nuovi strumenti e attività che integrino scienza e campagne di sensibilizzazione. Un nuovo approccio partecipativo che coinvolga le parti interessate e le comunità.
L’iniziativa si tiene in occasione della seconda Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UN Ocean Conference), in svolgimento dal 27 giugno al 1° luglio a Lisbona, in Portogallo.
L’Università di Siena rinnova il suo impegno per la tutela dell’ecosistema marino con la presentazione del Progetto Plastic Buster CAP che ha ereditato il lavoro decennale svolto sul tema dei rifiuti marini, a partire da Plastic Buster, eletto nel 2012, Progetto Faro dall’Hub regionale per il Mediterraneo della Rete delle Nazioni Unite per le soluzioni di sviluppo sostenibile (UN SDSN). Scopo del progetto è guidare i paesi del Mediterraneo a condividere metodologie e tecnologie per le attività di monitoraggio della salute mare e condividere azioni comuni per mitigare gli effetti negativi della presenza dei rifiuti in mare.
All’incontro online parteciperanno: Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente Onlus e la professoressa Maria Cristina Fossi dell’Università di Siena.
Prenderanno parte all’evento studiosi fra i quali: Sigi Gruber, European Union; Eleni Hatziyanni, DG MARE; Alessandra Sensi, Union for Mediterranean; Vincent Ernoux, ENI CBC Med Program/Interreg NEXT MED, Francesca Marcato, InterregMed, Maria Cristina Fossi dell’Università di Siena, project manager del Progetto Plastic Buster CAP e Sana Ben Ismail, INSTM.
I rifiuti intrappolano, feriscono o vengono ingeriti dagli organismi acquatici, offrono trasporto alle specie aliene per raggiungere ambienti estranei al loro ambiente originale, ma il problema più grande è che le plastiche non scompaiono. Rimangono per decenni nell’ambiente e si frammentano in pezzi sempre più piccoli, impossibili da rimuovere e da individuare: le microplastiche (frammenti di dimensione minore di 5 mm), che hanno una via facilitata per entrare nella catena alimentare e contaminarla.
Per questo motivo affrontare il problema del marine litter nel Mediterraneo rappresenta una delle sfide più complesse degli ultimi anni. Data la natura degli ambienti marini, non isolati dal contesto circostante, i problemi legati al mare possono essere affrontati solo a livello comunitario e attraverso un approccio multi-istituzionale integrato, in cui i diversi attori politici e della società civile possano lavorare insieme e in modo coordinato.
Informazioni sull’evento, che sarà trasmesso anche on line sui canali di Legambiente, sono pubblicate all’indirizzo www.unisi.it/unisilife/eventi/scienza-conoscenza-rete-tutela-mediterraneo