Lo dicono i numeri di arpat, se ne acorgono gli ambientalisti regionali e non solo
di Lexdc
Conoscere i risultati del sistema smantellato alla fine del 2010 avrebbe potuto consentire un approccio scientifico al problema dell’inquinamento, invece i problemi della salute dei cittadini toscani ritornano all’anno zero, così potranno continuare a dirci quanto sono bravi con i risultati “elaborati” per legge. Lo stesso si può affermare per il sistema di rilevazione costiero: Viareggio (35 sforamenti), Capannori (53), Lucca Micheletto (58), Porcari (49),Pisa Borghetto (39), Santa Croce sull’Arno (42) dimostrano che il combinato traffico-riscaldamento invernale è micidiale per la salute di tutti. Legambiente Lucca lo scorso novembre ha organizzato un incontro sulla qualità dell’aria locale dal titolo significativo “Mal’aria Lucca 2011” disertato da fior fiore degli amministratori locali. Nel corso dell’incontro esimi studiosi hanno denunciato “le politiche strutturali di controllo e di contenimento correlato alle emissioni sono assenti, anzi assistiamo alla costante violazione della programmazione urbanistica ed energetica”.
In casa senese: la centralina di Poggibonsi (20) è in una zona della città fuori mano rispetto al traffico e ci si domanda inutilmente perché sia stata eliminata la centraline di Largo Campidoglio, che nel 2010 dava regolarmente valori fuori legge. Mentre Siena Due Ponti è ferma al 22 dicembre, ultima data di dati disponibili, a 31 superamenti, giusto al limite, e mancano ancora nove giorni alla fine dell’anno. Non esistono dati disponibili per la Valdichiana: eppure molti si sono accorti che con il processo Chimet ad Arezzo per l’inquinamento provocato dall’inceneritore e con il traffico nella zona tra il casello di Bettolle e l’outlet di Foiano la situazione ambientale dell’area è compromessa e forse varrebbe la pena studiarla. In fondo Arezzo-Repubblica ha sforamenti per 31 giorni, siamo al limite anche qui come a Carrara-Carriona, giusto dalla parte opposta della regione… La cosa dovrebbe preoccupare l’amministrazione provinciale senese: l’assenza di dati certi e scientifici renderà non verificabili i risultati dell’azione “Carbon Free 2015” che tanto a cuore sta a presidente e assessori interessati.
Non ci resterà che emigrare rigorosamente a piedi a Chitignano, nel Casentino, o a Pomarance, o passare l’estate sulla costa labronico-grossetana che appare ancora in sicurezza. Non molti sindaci sono intervenuti con misure restrittive per circolazione veicoli e riscaldamenti nelle case per porre un freno al proliferare dei PM 10. Sembra che salvaguardare la salute dei cittadini sia peccato!