I circoli PD dei due versanti amiatini chiedono alla Regione una legge chiara
AMIATA. Dai Circoli PD amatini senese e grossetano riceviamo e pubblichiamo.
“Di geotermia si discute da tempo immemore con le più disparate opinioni, un dibattito che però ha visto il partito e le istituzioni locali e regionali lavorare negli anni per migliorare sensibilmente la situazione. Gli ultimi sviluppi, con la procedura di VIA per la centrale PC6 di Piancastagnaio hanno riportato al centro la questione e hanno segnato il punto oltre il quale, senza dei forti cambiamenti, non si può andare.
I circoli PD dell’Amiata, sia senese che grossetana, insieme ad alcuni sindaci, qualche settimana fa hanno incontrato i consiglieri regionali Marras, Bezzini e Scaramelli proprio per parlare del tema geotermia. Considerando l’accordo del 2007 – 2014 con Enel un elemento dirimente fra le vecchie gestioni biunivoche e una collaborazione territoriale, è apparso chiaro come il cambiamento della situazione, anche con l’apertura della discussione anche sul tema della media entalpia, necessiti di paletti più chiari e precisi. Questo nuovo paradigma potrà essere rispettato solo tramite una legge regionale che regoli lo sfruttamento della risorsa geotermica di pari passo con la tutela dell’ambiente e dei cittadini, mettendo regole certe e non scavalcabili nel rapporto con il nostro territorio.
I rappresentanti del PD dell’Amiata hanno dunque chiesto ai loro rappresentanti a Firenze di farsi portatori, presso il presidente Rossi, di una proposta di legge che indichi chiaramente le modalità di sfruttamento della risorsa geotermica, sotto ogni punto di vista: da quello ambientale a quello delle ricadute economiche e sociali sul territorio e di interrompere con una moratoria ogni tipo di procedura finché la legge non sia realmente operativa e gestisca ogni tipo di richiesta.
Questa richiesta non vuole apparire come un semplice slogan, ma come il frutto della convinzione che non si può più pensare che i territori non vengano più ascoltati, soprattutto per scelte del genere. Tra chi dice di sì a tutto e chi dice di no, noi vogliamo anteporre una regolamentazione dello sfruttamento della risorsa per cui il rispetto del territorio e dei cittadini sia imprescindibile”.