Sottovalutati i danni alla Grotta dell'Ugola e alle sorgenti del Luco
SOVICILLE. La decisione a maggioranza del consiglio comunale di permettere la riapertura di due cave nella Montagnola viene contestata da un ampio numero di associazioni, enti e cittadini. L’avvocato Michela Guerrini, consigliere comunale della lista “Cittadini per Sovicille” ha diffuso questo comunicato per raccontare i fatti e le conseguenze delle scelte operate dalla maggioranza PD, in un contesto in cui l’Amministrazione ha allo studio l’apertura di altre cave che cambieranno il profilo orografico, geologico e idrico dell’area interessata in maniera definitiva.
“Nella giornata del 21 Novembre scorso, la maggioranza del consiglio comunale di Sovicille ha approvato l’adeguamento del PAERP al PRAER con l’esito di riattivare due cave site nella Montagnola senese e chiuse da anni. All’interno di una delle due aree in cui riattivare l’escavazione -come già denunciato da WWF, Legambiente e CAI- sono presenti delle grotte carsiche di particolare pregio ed interesse. Una di queste, la grotta dell’Ugola, (iscritta nel Catasto regionale dal 2002, cod. T SI 1581) è di forte attrazione. La Provincia, nell’approvazione del PAERP, ha voluto inserire la cava di “Rassa” fra quelle da riattivare. Tutto ciò nonostante le osservazioni presentate da WWF, Legambiente e CaI denunciassero la presenza di tali formazioni carsiche nel sito di Rassa. Non possiamo credere che l’ente posto a tutela del territorio ignorasse la presenza di queste meravigliose formazioni carsiche e non le abbia ritenute meritevoli di tutela! Il Comune di Sovicille, si adegua al Piano provinciale accogliendo tale scelta e da oggi prenderà l’avvio il procedimento per la riapertura delle due cave di Rassa e Baulino. Scavare a ridosso di una grotta carsica come quella dell’Ugola non consentirà di garantirne l’integrità. Inoltre, con i mezzi usati per questo tipo di escavazioni , non si può altresì escludere il rischio di inquinamento delle falde acquifere. I consiglieri di maggioranza, con il voto di ieri, hanno deciso di affrontare il reale rischio di un danneggiamento irreversibile delle grotte e un probabile rischio di inquinamento delle falde in favore della ricerca del marmo giallo della montagnola (la cui presenza è peraltro poco probabile). Noinon ci stiamo. Non possiamo consentire il danneggiamento di beni naturali di inestimabile valore quali le grotte della Montagnola, che rischiano così di essere sottratti al godimento di tutta la Comunità e nella peggiore delle ipotesi di andare completamente distrutte.Le forze di opposizione sono al fianco di WWF, Legambiente e CAI e di tutti i cittadini che vorranno salvaguardare queste meravigliose grotte carsiche, arrestare il sacrificio della Montagnola senese, perché crediamo che l’attività estrattiva per essere possibile si debba conciliare con la necessità di salvaguardare l’ambiente circostante”.