Si tiene da lunedì scorso la Conferenza Internazionale sul Mediterraneo, organizzata dal Ministero dell’Ambiente italiano e dall’Agenzia delle Nazioni Unite sull’Ambiente
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SIENA. Sostenibilità, Agroalimentare e Cambiamenti Climatici nella regione del Mediterraneo saranno i temi al centro dell’evento che si svolge oggi, 5 dicembre, a latere della COP 21 (apertasi a Napoli lunedì), l’incontro internazionale degli Stati parte della convenzione di Barcellona e dei suoi protocolli (21 Paesi, più l’Unione Europea). L’iniziativa si inserisce nell’ambito di una serie di conferenze, eventi ed incontri che animeranno il dibattito attorno alle molteplici sfide che coinvolgono la regione mediterranea.
Nella prestigiosa sede di Castel dell’Ovo a Napoli dove hanno luogo i lavori della CoP 21, Sustainable Development Solutions Network for the Mediterranean Area (SDSN Med), che ha sede al Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, partecipa oggi (a partire dalle ore 15.00) all’evento dal titolo “Climate Action in the Mediterranean: discussing the water-food-energy nexus in a changing environment”.
Gli interventi cercheranno di affrontare il tema del cambiamento climatico da prospettive e angolature diverse. In particolare, Simone Cresti, project manager di SDSN-MED, interverrà offrendo una sintetica prospettiva sul nesso, troppe volte dimenticato, tra cibo, filiere e cambiamenti climatici, discutendo le trasformazioni necessarie al settore agroalimentare nel quadro delle sfide dell’Agenda 2030 nell’area mediterranea.
“Le tematiche legate ad un corretto e rispettoso rapporto nella produzione, commercializzazione e consumo di cibo – afferma Simone Cresti – sono aspetti che non possiamo tralasciare se vogliamo concretamente affrontare le sfide inerenti al Cambiamento Climatico. L’intero settore ha un impatto che non dobbiamo sottostimare. Molti attori sono alle prese con le trasformazioni necessarie per abbracciare un nuovo paradigma, più sostenibile, equo e inclusivo. SDSN-MED vuole fare la sua parte, assieme a istituzioni, università, aziende e l’intera società civile con cui già da tempo collabora. L’appuntamento di Napoli potrà rilanciare una più stretta ed efficace collaborazione.”
In tale logica di sinergie multiple tra diversi attori che operano sull’area mediterranea, l’evento si propone di favorire lo scambio di conoscenze e prospettive tra centri di eccellenza che nel mediterraneo stanno sviluppando una riflessione, ciascuno con distinte specializzazioni e priorità, nella comune cornice dell’Agenda 2030.
Durante l’incontro, particolare attenzione sarà posta anche sul ruolo dell’educazione, su cui la rete SDSN-MED ha da tempo investito. Il Massive Open Online Course (MOOC) sui sistemi agroalimentari sostenibili del Mediterraneo, fruibile in italiano, inglese, francese e arabo, realizzato in collaborazione con attori privati e pubblici, rappresenta uno strumento concreto capace di rispondere alle esigenze di quella circolazione della conoscenza che sola permette un autentico sviluppo sociale ed economico.
L’occasione sarà preziosa anche per dibattere in merito al ruolo che attori non governativi, tanto economici come le aziende, quanto della società civile, come associazioni e fondazioni, hanno nel promuovere quei cambiamenti virtuosi di cui il mondo ha bisogno e per cui le giovani generazioni stanno lottando.