... a Sant’Angelo in Colle si fa una festa
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di Silvana Biasutti
MONTALCINO. È ben vero che il paesaggio è il nostro segno nel mondo; se ci si riflette quello è davvero il segnale più importante del nostro passaggio, ciò che resta di noi, del nostro modo di vivere, dei nostri pensieri. Anche se poi stringi stringi uno guarda colli e pianure coltivati e gli viene da dire che sono soprattutto stati i contadini, con il loro lavoro, a disegnare la terra e a incidervi il racconto delle nostre fuggevoli vite. Ma se si fa un passo oltre non si può dimenticare che se quel disegno è da sempre inciso da chi lavora, il pensiero che gli sta a monte e che lo guida è di altri: un proprietario, delle leggi che muovono scelte (non solo agricole, ovviamente), denaro, interessi, idee, anche un fatturato, solo più raramente il puro piacere estetico … Sono infiniti i fatti e le storie che ricadono sulla terra (sulla Terra!) mutandone il paesaggio e i paesaggi.
Questi pensieri – e ben altri – circolavano e sono stati evocati durante la prima vera – tangibile e vissuta – #festadelpaesaggio, che si è tenuta il 22 e 23 dello scorso settembre, e alla cui prossima edizione si sta già guardando. Si lavora per dare a Sant’Angelo in Colle la festa che si merita e che lo mette in cima a luoghi la cui rinomanza cresce, stagione dopo stagione, con il passa parola. Qualcuno – a ragione – potrebbe aggiungere che la fama del vino, due ristoranti e una locanda contano assai nel pellegrinaggio quotidiano di avventori affamati in cima al colle; questo è vero, ma se Sant’Angelo in Colle non fosse un’apparizione tra l’Amiata e le luci della maremma, se non fosse situato su questo conetto roccioso da cui si vede perfino l’isola del Giglio, e se il Brunello qui non scorresse mentre il sole scivola dietro le quinte di colli che separano vigne e boschi e olivete dal mare laggiù, forse – in tempi oltretutto di cambiamento dei modi alimentari – il solo menu sarebbe meno suggestivo. Perché questo paesaggio vince: cambia l’umore, suscita sentimenti, commuove, muove.
Il piccolo paese in cima al Colle, Sant’Angelo, il cui nome per gli studiosi è associato a Re Liutprando che ne fece sede di un incontro storico tra ben settanta notai intorno al 740 dc, è una vera e propria apparizione, quando si corre giù verso maremma, venendo da Montalcino; è pure un rinomato versante dal punto di vista enologico; è amatissimo da un piccolo drappello di immigrati – milanesi, svizzeri, inglesi – che ne hanno fatto il luogo d’elezione, sognando un giorno di venirci a vivere; gente che ha avuto un ruolo nel mettere a fuoco altre possibilità e altre bellezze (oltre il vino famoso) anche a chi è cresciuto lavorando in questa terra che sembra benedetta dagli dei, e l’ha conosciuta sempre.
E ora a Sant’Angelo in Colle è nata una festa sui generis; una festa in cui si disegna, si cammina, si fa conoscenza dei luoghi e di chi li abita, la #festadelpaesaggio, per raccontare, mostrare, imparare, capire e condividere con i visitatori e gli appassionati, con la gente e con gli studiosi.
Perché il paesaggio è anche un conforto, un riparo, un’idea che nutre lo spirito e rasserena. Il paesaggio è fonte d’ispirazione, non solo per grandi poeti (come Yves Bonnefoy che nel paesaggio italiano ha trovato l’entroterra della propria creatività), ma anche per le persone che lavorando in un luogo di grande bellezza possono goderne con consapevolezza.
E’ un vero riscatto rurale che prende le mosse da Sant’Angelo in Colle, con l’autorevolezza che gli viene dal contesto paesaggistico, e dalla partnership con Ocra – Officina Creativa dell’Abitare – che ospita e promuove i temi legati a paesaggio e ambiente, con conversazioni e giornate di studio affidate a studiosi e professionisti lungo tutto il corso dell’anno.
Mentre bimbi e ragazzi disegnando prendevano contatto con ambiente e abitanti, studiosi e professionisti studiavano e conversavano, gli abitanti del luogo – vecchi e nuovi – incontravano ospiti e visitatori fornendo informazioni, testimonianze e saporiti assaggi del bel paesaggio. Per la prima #festadelpaesaggio, i due ristoranti, la locanda e le espertissime donne del paese hanno preparato le loro specialità; accanto a loro, in piazza la comunità tunisina ha offerto piatti e delicatezze della propria tradizione, e nella piazza i bambini – deposte le matite hanno giocato in frotta. A dominare la scena, tanti vini e sopra tutti Brunello, il grande figlio di questo paesaggio. A Sant’Angelo in Colle, da quest’anno è #festadelpaesaggio.