Il presidente della Provincia Marras, l'Asl e l'Arpat nel mirino dei comitati
SCARLINO. Il Consiglio di Stato ha confermato il verdetto del TAR sull’illegittimità delle autorizzazioni concesse dalla provincia di Grosseto, all’inceneritore di Scarlino. Illegittimità che non sono NON solo formali, come ora qualcuno vuole farci credere per sminuire la propria responsabilità, bensì sostanziali, specie sul tema salute sul quale la Provincia viene accusata con parole dure e gravi di aver “rilasciato l’autorizzazione in assenza di tutti gli elementi necessari per escludere negative ricadute sulla salute umana e sull’ambiente”. E’ una accusa grave, pesante quella che il TAR rivolge ai responsabili amministrativi. Non si può far finta di nulla!
Il Coordinamento delle Associazioni e Comitati ambientalisti di Grosseto non giudica, se siano rei, disonesti o solo degli incapaci, sarà la magistratura a dirlo, ma pensa e dice che in un paese normale, con una normale gestione dell’ambiente, dei beni comuni e con il rispetto della legalità e della Costituzione, i responsabili di questi enti, provincia per prima, in primis, dovrebbero prendere atto della sentenza, scusarsi con i cittadini e dimettersi.
Già, in un paese normale, è questo un paese normale? E questa paradossale vicenda ci risponde e lo dimostra anche ai ciechi.
In data 17 ottobre il Consiglio di Stato con due sentenze conferma, ciò che avevamo sostenuto; l’autorizzazione all’Inceneritore non andava concessa; doveva essere ritirata perché illegittima, illecita, immorale. Nonostante questa conferma, in data 18 ottobre, a sentenza ancora calda, la Provincia concede una nuova VIA/AIA, identica, nella sostanza, a quella bocciata. E per estensione interpretativa a nostro parere illegittima, illecita, immorale.
Niente è cambiato, l’impianto è lo stesso, l’inquinamento pure, nessun punto zero serio, nessuno studio sulla salute, sui rischi… niente. La Provincia riconferma ciò che è stato appena bocciato dal supremo organo di giurisdizione amministrativa, preposto alla tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.
In un paese normale un simile sfregio alla legalità e al buonsenso, un così grave atto da parte di chi pensa, evidentemente, di essere sopra tutto e tutti, una così ostentata manifestazione di certezza dell’impunità, non sarebbe tollerabile e questo indipendentemente dall’essere a favore o meno dell?Inceneritore.
In questa vicenda c?è ben altro e di più grave, da un punto di vista politico è un vero e proprio atto offensivo, destabilizzante, di disprezzo nei confronti della Polis, dei cittadini e della legalità.
In questa vicenda c?è ben altro e di più grave, da un punto di vista politico è un vero e proprio atto offensivo, destabilizzante, di disprezzo nei confronti della Polis, dei cittadini e della legalità.
IL CASO ILVA CI SIA DI INSEGNAMENTO, QUANTI MORTI VOGLIAMO SULLA NOSTRA STRADA?
In un paese normale non sarebbe tollerabile che un Presidente di Provincia ricorra contro TAR con soldi pubblici per favorire un imprenditore privato, nè che un “ARPAT si associ al ricorso”. Lo facciano coi soldi propri, come fanno le associazioni e comitati. In un paese normale un’assessore all’ambiente regionale non potrebbe permettersi di inaugurare l’impianto delle Strillaie (dove si produrrà il CDR da bruciare a Scarlino), affermando che con impianti come quello si fa un passo avanti nella corretta gestione dei rifiuti e verso ciò che chiede l?Europa. AFFERMAZIONE CHE NON RISPONDE AL VERO, non è supportato dai dati, che stravolge la realtà, inammissibile per un assessore all’ambiente! Le indicazioni europee dicono tutt’altro, parlano di Riduzione, di Riciclo e infine di Riuso, solo quando si è fatto tutto questo, si parla eventualmente di incenerire o mettere in discarica ciò che rimane.
In un paese normale e questo, evidentemente, non lo è, se le istituzioni hanno una residua credibilità, noi del Coordinamento rassicuriamo i cittadini sul nostro impegno: NON aspetteremo passivi l’ondata di nuovi tumori, morti e sofferenze. Sul tema degli inceneritori la destra e la sinistra collaborano, ce lo ricorderemo alle prossime elezioni.
In un paese normale e questo, evidentemente, non lo è, se le istituzioni hanno una residua credibilità, noi del Coordinamento rassicuriamo i cittadini sul nostro impegno: NON aspetteremo passivi l’ondata di nuovi tumori, morti e sofferenze. Sul tema degli inceneritori la destra e la sinistra collaborano, ce lo ricorderemo alle prossime elezioni.
Italia Nostra, L.A.V, A.C.U.
Coordinamento dei Comitati e associazioni Ambientali Prov. di Grosseto