Abbiamo intervistato Mario Monciatti, presidente del comitato per il No all'impianto
di Umberto De Santis
SIENA. Nel territorio di Scarlino e del Golfo di Follonica esiste una situazione di emergenza ambientale che, sotto traccia, va avanti da molti anni. Abbiamo intervistato Mario Monciatti, presidente del comitato per il No all’inceneritore e co-generatore di Scarlino, per avere un quadro della situazione, alla luce anche delle novità che potrebbero venire fuori dal piano nucleare del governo. L’esperienza di chi è già passato sotto la ragnatela delle rassicurazioni politiche, delle autocertificazioni formalmente vere ma praticamente di dubbio valore, dei controlli di facciata può essere formativa per tutti noi davanti alle sfide ambientali che aspettano la provincia senese nei prossimi anni. Oltre che confinante, il territorio grossetano presenta caratteristiche simili a quello di Siena per estensione e numero di abitanti.
Come si vive in un territorio oggetto per tanti anni di attività inquinanti mai controllate, tanto da essere soggetto di bonifiche oggi?
Si vive con profonda angoscia, rabbia e stupore. L’angoscia ci deriva dalla consapevolezza che forse mai potrà esser totale, superando la realtà anche l’immaginazione, che il livello di inquinanti ad oggi immesso nel nostro ambiente (falde e corsi d’acqua, mare, terra ed aria) è di tali livelli da causarne la grave compromissione per secoli e seri danni alla salute, purtroppo drammaticamente evidenti, già da decenni. La rabbia è figlia di ciò e della noncuranza con cui la classe politica locale – e non solo – affronta tale problema… evitandolo. Lo stupore è la capacità che rimane ai cittadini che non vogliono assuefarsi a tale “mala gestio” del bene pubblico e della salute dei cittadini ed ancora si stupiscono di come possa essere possibile tanta leggerezza e debolezza, nella migliore delle ipotesi, nell’agire degli amministratori.
Scarlinoenergia produce elettricità da biomasse. Siete in grado di conoscere cosa effettivamente viene bruciato e siete sostenuti da controllori “terzi” sulle reali emissioni dell’impianto?
Scarlinoenergia produce elettricità da biomasse ?… se lo dicono loro sarà così. Perchè altra fonte di informazioni non ve ne sono . La società comunica agli Enti preposti al controllo cosa fa, quando, come eccetera. I controlli, come spesso accade in Italia, ci sono, certo, tutti chiaramente scritti sulla carta e lì rimangono. L’Arpat per legge deve effettuare controlli sulle emissioni per una settimana all’anno…, ma l’attività industriale, in vario modo, è di 52: per le restanti 51 settimane ci affidiamo alla sorte, visto che certo non possiamo dubitare, senza controprove, dei dati forniti dall’azienda in virtù dell’autocontrollo. I restanti controlli dei terzi sono affidati a corpi vari, quali Vigili Urbani, Guardie Provinciali, Corpo Forestale etc , certamente volenterosi ma non preparati per svolgere una funzione così importante e complessa. Tutto fa pensare che controlleranno così come han controllato l’Agrideco dove, successivamente all’esplosione in cui morì un operaio e liberò una nube tossica, dalle indagini emerse che in 3 anni pare abbia smaltito illecitamente 100mila tonnellate di rifiuti tossici.
A Sinalunga (SI) vorrebbero realizzare una centrale a biomasse. Cosa si sente di consigliare alla popolazione?
Di cercare di partecipare ai processi decisionali sin dalla loro origine;di non concedere niente di cui non siano certi e consapevoli ; di studiare e valutare bene, con obiettività e chiarezza, la locale situazione dei rifiuti e proporre con forza soluzioni alternative, credibili e sperimentate; di sacrificarsi in prima persona per la tutela della loro terra.Scarlino energia sta per ottenere la licenza di bruciare CDR (rifiuti) per produrre elettricità nonostante la vostra opposizione. Quali iniziative avete in programma?
Opportuno ed importante chiarire che la società Scarlinoenergia non brucia CDR per produrre energia elettrica : questo è la stessa mistificazione durata per anni sia a livello comunicativo che amministrativo, spesa per legittimare l’impianto, finchè il Comitato ha obbligato sia la società che la Provincia a classificarlo per ciò che è: un inceneritore.
L’impianto produce energia elettrica ma con un’efficienza energetica così bassa da risultare, appunto, un inceneritore
Come conseguenza dell’attività di incenerimento, l’impianto produce energia elettrica ma con un’efficienza energetica così bassa da risultare, appunto, un inceneritore. La nostra opposizione segue la strada maestra: il rispetto delle leggi. Ed è ciò che abbiamo chiesto ed intendiamo ottenere anche con l’ultimo ricorso al TAR presentato venerdì scorso.
Scarlinoenergia si è dichiarata disponibile a ospitare un deposito di scorie nucleari in quanto da indiscrezioni sembra che il vostro territorio sarebbe tra queli scelti non tanto segretamente da Sogin per il secondo programma nucleare italiano. Cosa ne pensate?
Pensiamo che Scarlinoenergia continui a fare il suo mestiere, ciò che ha sempre fatto: ottimizzare al massimo l’investimento prescindendo da qualunque altra considerazione e ad intendere la Piana di Scarlino e tutto il Golfo di Follonica come un perfetto luogo per realizzare profitti, incuranti delle conseguenze per la terra che li ospita.
Il ministero dello Sviluppo Economico e la regione Toscana hanno autorizzato trivellazioni alla ricerca di idrocarburi nella vicina area di Gavorrano, e una concessione è operativa vicino Ribolla. Che ne pensate dello sfruttamento del vostro territorio?
Il nostro territorio è da sempre “terra di conquista”, quando per conto di un interesse, quando di un altro. Un territorio tanto ricco di grandi potenzialità quanto povero di una politica che volesse e fosse in grado di tutelarlo pur promuovendolo. La nostra bella terra è una delle aree con minor concentrazione demografica d’Italia, quindi sacrificabile dalla politica per la tutela e realizzazione di interessi vari a pro di “bacini” elettorali più importanti.