A Siena tutto il bello che c'è è stato ereditato dal popolo
SIENA. Stando al rapporto 2011 di Legambiente, in Italia ogni anno 500 km quadrati di terreno, prevalentemente agricolo, vengono cementificati. I governi dell’ex impresario edile Berlusconi, con condoni ecc., hanno fatto di tutto per compromettere senza rimedio i 300mila km quadrati del territorio nazionale, che con le sue bellezze storiche e naturali dovrebbe, da solo, bastare per offrire di che lavorare e arricchirsi a gran parte degli italiani. Questo non si capisce. Non si ha né l’educazione né l’intelligenza per l’equazione bellezza = ricchezza. Si vuole compiacere gli imprenditori e speculatori, quando locali, quando a capo di grandi organizzazioni, magari malavitose. Si vogliono, in Italia, strutture e industrie e modi per arricchirsi identici a quelli che ci sono in Germania o negli Stati Uniti; ignorando che, in Italia, per le caratteristiche del paese che abbiamo ereditato e che stiamo distruggendo, ci si dovrebbe arricchire diversamente. Rispettando il paesaggio, la nostra storia e la nostra natura, saremmo già ricchi.
Invece vogliamo disfarci della ricchezza che abbiamo avuto in dono, per scimmiottare Germania e USA o magari la Cina. Sarebbe come se un paese ricco di petrolio e gas volesse arricchirsi per forza con piante coltivate in serra!
Se la Destra si comporta così, la Sinistra, si dirà, farà l’opposto; se l’Italia si comporta così, la nostra Toscana farà l’opposto; se la Toscana si comporta così, Siena almeno farà l’opposto. Invece no. Nessuna distinzione Destra e Sinistra, Italia e Toscana, Toscana e Siena. La Sinistra che governa Siena si comporta come la Destra che governa l’Italia. Si fa mettere i piedi in capo dagli imprenditori, più o meno grandi, dalla casta dei quali, del resto, proviene. Dimentica che la ricchezza, e comunque l’importanza di Siena, non è data dalla categoria “imprenditori”; e nemmeno unicamente dalla sua storia culturale. È data, in misura decisiva, dal paesaggio. Quello che le varie giunte sedicenti di Sinistra hanno fatto inghiottire al cemento.
Abbiamo una periferia brutta, scriteriata e anonima quanto quella della più brutta, scriteriata e anonima cittadina. Il bello e buono di Siena non l’abbiamo fatto noi, non l’hanno fatto le ultime generazioni. Quello che c’è di bello e di buono l’abbiamo tutto ereditato e noi, riconoscenti, lo consumiamo giorno dopo giorno. Nemmeno il verde di Valdipugna, uno degli ultimissimi rimasti alle porte di Siena, si salva. Il Comune ha dato via libera a questo scempio, non importa se piccolo ma significativissimo e comunque – trattandosi di cemento armato – irrimediabile. E tutto ciò a vantaggio di chi? Un altro pezzo di paesaggio è morto. Un’altra, estrema, possibilità di riposar lo
sguardo in qualcosa di puro, vi è stata preclusa definitivamente. Senza considerare che quello stradello di campagna che attraversa Valdipugna sarà sempre più trafficato e quindi sempre meno percorribile a piedi.
Oltre al riposo dello sguardo vi stanno vietando anche quello delle gambe – che si riposerebbero a camminare, dopo giornate di rattrappimento al computer o in auto. La colpa non è del singolo che ha fatto la richiesta al Comune per un simile obbrobrio. La colpa è del Comune. È del Sindaco o di chi ha dato l’autorizzazione. Quando il primo ruolo di un comune, di un sindaco, di una giunta, dovrebbe esser quello d’educare i cittadini e non spingerli sempre più nel baratro conformistico dell’opportunismo più fine a se stesso.
Movimento Siena 5 Stelle