Un habitat messo a rischio dalla riapertura di Baulino e Moscona
di Lexdc- foto di Helen Ampt
SIENA. La Montagnola senese è uno di quei luoghi dell’anima e della storia della nostra terra senese di primaria importanza. In mezzo ai suoi lecceti imponenti, alle sue chiese e castelli benedetti e arricchiti dal passaggio della Francigena, si sono consumati secoli di progresso umano. E, ahimè, anche tante sue belle colline sono state consumate dalle cave. Cave di prezioso marmo detto “Giallo di Siena” ormai quasi irreperibile, con cui case, palazzi e perfino il Duomo di Siena, Firenze e di Orvieto sono stati abbelliti. Cave anche di ghiaia e di sfruttamento intensivo del cosiddetto “marmo rotto”: granulati e polveri per usi industriali.
Adesso presso il comune di Sovicille, dopo la presentazione fatta alla popolazione lo scorso 9 agosto, è in libera visione al pubblico fino al 13 ottobre 2012 una variante al piano regolatore generale e al piano strutturale per adeguamento piano provinciale delle attività estrattive. Con esso si darà la concessione alla società M.A.C. Srl del permesso di coltivazione per due cave denominate “Cava Baulino” e “Cava Moscona” per l’estrazione complessiva di 77.000 mq di marmo. Compreso, naturalmente di “ripristino ambientale” alla fine delle escavazioni. E di Valutazione di incidenza dell’intervento, poiché l’area ricade nel S.I.C. n. 89 Montagnola Senese. Cos’è il S.I.C.? Con questa sigla si individua un Sito di Interesse Comunitario e definisce un’area che “contribuisce in modo significativo a mantenere o ripristinare una delle tipologie di habitat definite dalla Ue o a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente una delle specie definite nell’allegato 2 della Direttiva Habitat”.
Riaprire ferite nell’area tra Tonni, Spannocchia e Montarrenti è esattamente quello che occorre alla Terra di Siena e alla qualità abitativa e turistica del nostro territorio? Non ci facciamo illusioni sulla creazione di posti di lavoro: saranno pochi e per pochissimi anni, mentre i danni saranno permanenti. Ora è importante che i cittadini vadano a visionare la variante di piano per fare le loro osservazioni, mettendole insieme a quelle del Comitato Salvaguardia Montagnola Senese: il tempo è poco per decidere se fermare le escavatrici.
Adesso presso il comune di Sovicille, dopo la presentazione fatta alla popolazione lo scorso 9 agosto, è in libera visione al pubblico fino al 13 ottobre 2012 una variante al piano regolatore generale e al piano strutturale per adeguamento piano provinciale delle attività estrattive. Con esso si darà la concessione alla società M.A.C. Srl del permesso di coltivazione per due cave denominate “Cava Baulino” e “Cava Moscona” per l’estrazione complessiva di 77.000 mq di marmo. Compreso, naturalmente di “ripristino ambientale” alla fine delle escavazioni. E di Valutazione di incidenza dell’intervento, poiché l’area ricade nel S.I.C. n. 89 Montagnola Senese. Cos’è il S.I.C.? Con questa sigla si individua un Sito di Interesse Comunitario e definisce un’area che “contribuisce in modo significativo a mantenere o ripristinare una delle tipologie di habitat definite dalla Ue o a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente una delle specie definite nell’allegato 2 della Direttiva Habitat”.
Riaprire ferite nell’area tra Tonni, Spannocchia e Montarrenti è esattamente quello che occorre alla Terra di Siena e alla qualità abitativa e turistica del nostro territorio? Non ci facciamo illusioni sulla creazione di posti di lavoro: saranno pochi e per pochissimi anni, mentre i danni saranno permanenti. Ora è importante che i cittadini vadano a visionare la variante di piano per fare le loro osservazioni, mettendole insieme a quelle del Comitato Salvaguardia Montagnola Senese: il tempo è poco per decidere se fermare le escavatrici.