Il gruppo annuncia mobilitazioni nazionali entro l'autunno per evidenziare i ritardi del Governo e la poca lungimiranza della Regione
di Fabrizio Pinzuti.
AMIATA – Merita di essere ripreso, e non ridotto a un semplice “riceviamo e pubblichiamo”, per le questioni affrontate e per il taglio dato, il comunicato stampa emesso il 24 giugno scorso dalla Rete NOGESI (No alla geotermia speculativa e inquinante) e da noi in quella data pubblicato. I
l suo contenuto potrebbe essere così riassunto: in un momento in cui più di sempre, come le elezioni amministrative recentissime dimostrano, si afferma il principio che vince chi è legato ai territori ed ascolta la voce dei cittadini, anche quando il PD si afferma come a Milano, la giunta regionale toscana sceglie sulla geotermia la rotta di collisione con i cittadini e le amministrazioni locali, oltre che con le forze di opposizione in Consiglio Regionale, senza che questa rotta costituisca una coraggiosa controtendenza all’indirizzo prevalente.
Le scelte di sviluppo geotermico della Regione, sintetizzate nello slogan “la geotermia può essere la leva per rilanciare lo sviluppo economico, oltre le contraddizioni “interne” e un certo pressappochismo rilevati dalla Rete nell’analisi dettagliata delle affermazioni e degli atti presentati dall’assessora all’ambiente Federica Fratoni e dal capogruppo PD Leonardo Marras, appaiono in netto contrasto con “il rilancio delle produzioni di eccellenza, del turismo, della storia e del paesaggio toscano famoso nel mondo” che rappresentano la vera vocazione del territorio e vengono difesi dagli amministratori locali e dalle popolazioni. Inoltre non sembrano tener conto neppure delle linee evolutive a livello nazionale, anche nell’attività parlamentare e politica, in tema di geotermia.
Fedele al suo assunto “dalla protesta alla proposta”, la Rete ricorda l’approvazione unanime della Risoluzione Parlamentare delle Commissioni VIII (Ambiente) e X (Attività Produttive) della Camera dei Deputati del 15 aprile 2015 che impegna il Governo ad attivarsi per immettere nella legislazione di settore ben 12 interventi, per superare il quadro di “deregulation” intervenuto con la “liberalizzazione-privatizzazione” dell’attività geotermica attuata con i Decreti Legislativi 22/2010 e 28/2011 del duo Berlusconi-Scajola, da più parti accusati anche di concedere “regalie” oltre le normali incentivazioni delle energie alternative e rinnovabili . Può una Regione all’avanguardia nella produzione di energia geotermica e nell’attività geotermica in generale, non tenere conto di queste linee di evoluzione e continuare a muoversi in un quadro legislativo-normativo riconosciuto anomalo?
Nonostante la precisa indicazione della Risoluzione Parlamentare al governo di emanare nuove linee guida entro sei mesi (cioè entro il 15 ottobre 2015), permane l’inadempienza “da parte del Governo circa il rispetto della Risoluzione parlamentare citata, su cui la Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica, Speculativa e Inquinante insisterà anche con mobilitazioni nazionali entro l’autunno. Senza dimenticare – ma anzi facendone un punto di battaglia politica – la necessità di avviare una specifica Commissione di inchiesta – con tecnici che possano rappresentare il punto di vista delle associazioni del territorio – sulla annosa vicenda dell’inquinamento ambientale e sanitario provocato dalle centrali geotermiche utilizzanti tecnologia “flash” in Amiata, problematica che – come è comparso alla ribalta i giorni scorsi – si sta allargando all’inquinamento da mercurio sui corsi d’acqua toscani-laziali-umbri fino al mar Tirreno”.