Gli accordi Enel del 2007 e 2008 sulla geotermia erano stati definiti "non equi per il territorio"
Affermazioni risibili, secondo la Regione, dettate probabilmente da esigenze elettoralistiche visto che il sindaco ad oggi, pur essendo in carica da quasi un anno, non ha avanzato proposte concrete che la Regione, come ha sempre fatto con tutti i Comuni, si sarebbe resa disponibile a sostenere.
Va ricordato al sindaco che è comunque Enel il vero interlocutore e che nel 2011 è stato autorizzato il progetto di riassetto dell’area di Piancastagnaio, che prevedeva vari interventi, fra cui la dismissione della vecchia centrale PC2, con conseguente riqualificazione del sito, l’installazione dell’AMIS nella centrale PC4, e la realizzazione del termodotto: impegni che infatti l’amministrazione comunale allora approvò, che sono stati mantenuti e che sono andati a vantaggio proprio del territorio di Piancastagnaio.
In seguito al riassetto, c’è stato poi un incremento di potenza della centrali della zona, il che ha determinato l’applicazione del protocollo del 2009 tra Regione e Enel per effetto del quale il Comune di Piancastagnaio ha percepito, direttamente da Enel, un ulteriore contributo, in base alla suddivisione stabilita proprio dalla Regione: in pratica, essendo sede di impianto e percependo quindi già il 60% del totale, con la suddivisione del restante 40% sulla base della percentuale di superficie, Piancastagnaio è arrivato a prendere oltre il 96% dello spettante totale.