Arrivano bambini giapponesi in Italia per disintossicarsi dalle radiazioni
di LEXDC
SIENA. Già sono 1500 tonnellate di fanghi radioattivi quelli rastrellati a Fukushima Daichi che non possono essere sepolti per lo smaltimento. I danni materiali della tragedia nucleare sono incalcolabili per il popolo giapponese, quasi come quelli morali. Nell’aria è stato rilasciato circa un miliardo di bequerel di sostanze radioattive: il significato di questo numero sfugge alla comprensione della maggior parte della gente. E non si ha nemmeno una pallida idea se e come queste sostanze si possono irradiare in giro per il mondo, e non solo per le migliaia di chilometri quadrati di territorio giapponese che rimarranno desertificati per centinaia di anni.
Ma ancora le autorità non si vogliono rendere conto della catastrofe, anche per non dover dare delle giustificazioni che a livello politico ed elettorale possono divenire tragiche e rovesciare una intera classe politica nel Sol Levante. La macchina del volontariato italiano ha organizzato una vacanza “disintossicante” in Italia per 36 ragazzini giapponesi ospiti di famiglie italiane. La noncuranza dei governi e l’alto costo della trasferta non hanno consentito al Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiane di poter coinvolgere un numero di bambini superiore: pensate solo al costo del biglietto aereo! Le associazioni sono le stesse che da anni invitano in Italia i bambini bielorussi della regione di Chernobyl, colpita dal disastro nucleare dell’aprile del 1986: studi scientifici condotti in questi anni sui bambini bielorussi hanno dimostrato che il loro soggiorno in Italia provoca una riduzione della quantità di cesio presente nell’organismo, senza tener conto dei benefici psicologici. I 36 bambini giapponesi, che non sono orfani, di età compresa fra gli 8 e i 12 anni, saranno divisi in varie località italiane: Castel di Lago, Roma, Piacenza, Milano e Bari. Alcuni saranno ospitati da famiglie italiane, che li porteranno con sé in vacanza. Un gruppo di 12 invece sarà accolto da una casa vacanze di Castel di Lago, un paesino della Valnerina nelle vicinanze di Rieti. “Il paese ha 300 abitanti e saranno tutti coinvolti nell’accoglienza e nelle attività di animazione a favore dei bambini”, assicura Fabrizio Pacifici, presidente della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”. Assisteranno anche alla partita di rugby Italia-Giappone, prevista a Cesena per il 13 agosto.
Intanto la Tepco ha difficoltà a gestire la situazione nella centrale nucleare, e i costi si stanno facendo insostenibili: ma ci vorranno almeno altri sei mesi (secondo le stime dell’azienda elettrica) per portare la situazione sotto controllo. Il 9 agosto è l’anniversario di Hiroshima e Nagasaki. Il sindaco della seconda città Tomihisa Taue, ha fatto per la prima volta un riferimento diretto al nucleare civile nella sua dichiarazione annuale di pace: “il popolo della mia città non vuole più vedere “hibakusha” (come vengono chiamate le vittime dei bombardamenti atomici del 1945 su Hiroshima e Nagasaki). Chiederò un passo verso le più sicure fonti energetiche rinnovabili. Non importa quanto tempo ci potrebbe volere per il raggiungimento di tale cambiamento”. L’appello del sindaco contro la produzione di energia nucleare sarà il primo del suo genere in una cerimonia di pace a Nagasaki, infatti la dichiarazione annuale è da sempre incentrata sull’abolizione delle armi atomiche e fino ad ora il nucleare civile era stato un tabù. Ma le centrali atomiche sono praticamente quasi tutte ferme, il mito della loro sicurezza è svanito per sempre. Sono loro oggi che vogliono copiare noi, e del loro presunto benessere non sanno più cosa farsene.