Con le linee guida ai Comuni una serie di interventi strutturali da introdurre nei Pac per ridurre l’inquinamento
FIRENZE. La Delibera di Giunta Regionale 814/2016 ha recentemente aggiornato le linee guida regionali per la messa a punto, da parte dei Comuni, dei Piani di Azione Comunale per il risanamento della qualità dell’aria (PAC). Con le linee guida si propongono ai Comuni una serie di possibili interventi strutturali da introdurre nei Piani per ridurre l’inquinamento atmosferico nel proprio territorio, con la facoltà, naturalmente, di individuare altri specifici interventi utili.
La stessa Delibera individua i Comuni che sono soggetti all’elaborazione ed approvazione dei PAC relativamente agli interventi strutturali. La raccolta di questi Piani è disponibile per la consultazione sul sito Web della Regione Toscana.
Le emissioni relative alla climatizzazione degli edifici rappresentano una quota significativa rispetto al totale delle emissioni, sia per i rischi di superamento dei valori limite di PM10, soprattutto in inverno, a causa delle condizioni meteoclimatiche che favoriscono il ristagno di inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera, sia per le emissioni di anidride carbonica ed altri gas serra.
Dal canto suo, la combustione incontrollata di biomassa e lo smaltimento degli scarti vegetali tramite abbruciamenti rappresenta la principale sorgente di inquinamento per il PM10, portando un contributo al PM10 nei giorni di superamento nelle stazioni di fondo tra il 37% e il 52%. Per ridurre queste emissioni le linee guida propongono interventi raggruppabili in tre settori:
- fonti rinnovabili a basso impatto ambientale e risparmio energetico
- impianti termici
- sfalci e potature.
Relativamente agli interventi sull’impiego di fonti rinnovabili i possibili interventi da parte dei Comuni riguardano:
- il miglioramento energetico degli immobili pubblici attraverso la sostituzione di vecchi sistemi di riscaldamento con pannelli solari termici e pompe di calore possibilmente legate a pannelli fotovoltaici;
- la promozione – dove tecnicamente realizzabile – dell’uso della geotermia a bassa entalpia per la climatizzazione degli edifici pubblici e privati;
- l’aumento della classe energetica degli edifici pubblici e privati, partendo dal patrimonio edilizio esistente;
- la promozione del teleriscaldamento per il riscaldamento degli edifici;
- la modifica del regolamento edilizio comunale che, in caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni esistenti, preveda una serie di misure tra cui l’obbligo di installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua sanitaria, l’installazione di pompe di calore preferibilmente legate a pannelli fotovoltaici per il condizionamento degli edifici, per i cantieri l’obbligo di adottare tutte le misure per ridurre al minimo le emissioni di polvere diffusa (bagnatura dei manufatti da demolire, bagnatura/asfaltatura delle strade di cantiere, lavaggio delle ruote dei camion, ecc…), la premialità in caso di nuove costruzioni/ristrutturazioni con elevata efficienza energetica.
Per quanto riguarda gli interventi sugli impianti termici le possibili misure da mettere in campo sono:
- bandi per l’erogazione di incentivi alla chiusura degli esistenti camini aperti;
- accordi con le aziende di erogazione gas per un costo ridotto per l’allacciamento delle nuove utenze alla rete di gas metano, anche attraverso incentivi diretti al cittadino;
- priorità, nei controlli delle caldaie, a quelle alimentate a biomassa ed in secondo a quelle alimentate a gasolio.
Relativamente agli interventi sugli sfalci e potature si individuano queste possibili misure:
- utilizzo energetico della biomassa prodotta da sfalci e potature in impianti ad alta efficienza o recupero della stessa attraverso l’attivazione di apposito contratto di servizio con il gestore dei rifiuti urbani per il ritiro gratuito e la predisposizione di isole ecologiche per il conferimento da parte del cittadino e di imprese agricole; la biomassa dovrà poi essere convogliata in apposita centrale di trattamento per la sua valorizzazione in termini energetici o produzione di compost;
- convenzione tra Comuni, Consorzi di bonifica, gestori dei rifiuti urbani etc.. per l’utilizzo da parte di privati cittadini ed aziende agricole di cippatrici così da poter utilizzare la biomassa come ammendante ed evitare/limitare la pratica dell’abbruciamento della stessa.