di Lexdc
SIENA. campo di alta pressione in Italia sta facendo discutere tutti, ma nell’occhio del ciclone sembrano esserci soltanto Roma e la Pianura Padana, in particolare Milano e Torino. Seguendo un qualsiasi telegiornale, sembra davvero che nel mezzo ci sia una Toscana area felice. Ma è davvero così? I dati odierni dell’Arpat sulla diffusione dei PM 10 rivelano che nella regione sono state sistemate 37 stazioni di rilevamento dati sulla qualità dell’aria. Di questi 33 hanno pubblicato i loro risultati e più della metà, 17, sono da bollino rosso. In pratica, le aree urbane di Firenze-Scandicci, Prato-Pistoia, Arezzo-Valdarno aretino e Valdarno pisano-piana lucchese superano i limiti di legge.
Invece Siena se la cava, almeno sulla carta. La centralina di rilevamento posta in viale Bracci all’altezza della caserma dei Carabinieri, in zona favorevole, ventilata con poco traffico locale, in assenza di traffico pesante e con pochi palazzi immersi in tanto verde ha dato risultati di 46 per il 14 gennaio e 41 per il 15. Siamo vicini a sforare i limiti, è vero, ma insomma le polveri sottili non preoccupano il legislatore a questo livello. Se mettiamo l’ipotesi, venisse riattivata la centralina che una volta era di fronte al deposito della Tiemme, con il traffico locale di Viale Toselli e come punto di arrivo del traffico proveniente dalla Valdichiana, Roma e Arezzo, in un fondovalle che si incanala verso il Bozzone, che valori d’inquinamento darebbe, secondo voi?
Nel 2012 guarda caso, la centralina si trovava lì ai Due Ponti, e nell’anno solare collezionò 33 sforamenti (a 35 scatta il blocco del traffico). Lo scrivemmo allora, e una semplice ricerca vi renderà disponibili le osservazioni di quel periodo. Ora non abbiamo dati sul traffico, ma le nostre sensazioni esperienziali ci suggeriscono essere aumentato. Chi vive o lavora nella aree di Stazione-Viale Toselli piuttosto che in Pescaia-Massetana Romana non sa cosa e quanto respira. Chissà chi si dovrebbe preoccupare della salute pubblica cosa pensa in proposito.