Documento è stato condiviso con i sindaci e i responsabili degli Uffici ambiente
“Abbiamo recepito – commenta Gabriele Berni, assessore provinciale all’ambiente – la necessità da parte dei Comuni di poter disporre di un documento ‘standard’ su scala provinciale che regolamentasse, attraverso specifici criteri qualitativi e quali-quantitativi, l’assimilazione dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani, ai fini della raccolta e dello smaltimento. È una necessità che scaturisce dall’assenza di un decreto del Ministero dell’ambiente in materia. Lo Schema di regolamento elaborato è stato sottoposto all’attenzione dei soggetti coinvolti nel ciclo integrato di gestione dei rifiuti urbani in ambito provinciale con l’auspicio che, a seguito di ulteriori riflessioni, possano emergere altri contributi e proposte da recepire e integrare nel documento, prima della presentazione alle associazioni di categoria e prima che ogni Comune lo approvi attraverso un atto deliberativo”.
“Lo Schema di Regolamento – aggiunge Paolo Casprini, dirigente del Settore politiche ambientali della Provincia di Siena – si suddivide in 5 titoli e in 45 articoli e affronta i temi della gestione dei rifiuti e dell’igiene ambientale mediante disposizioni generali; disposizioni relative al conferimento e alla raccolta dei rifiuti urbani; disposizioni relative al servizio di pulizia del territorio; disposizioni relative a divieti, controlli e sanzioni; disposizioni transitorie e finali. Si tratta di un’opportunità per tutti gli enti locali che vogliono mantenere alta l’attenzione su temi così importanti come la corretta gestione dei rifiuti e, più in generale, il decoro dell’ambiente, attraverso uno strumento aggiornato e in linea con la pianificazione provinciale e con gli obiettivi del piano interprovinciale in fase di redazione. Il documento, se ben coordinato con i Regolamenti comunali per la gestione e il funzionamento delle stazioni ecologiche e dei centri di raccolta e con quelli inerenti l’applicazione dei tributi o delle tariffe, può consentire la previsione di sanzioni mirate in aggiunta a quelle previste dal D.lgs. 152/2006, e al contempo di elementi di incentivazione economica per le utenze virtuose”.