Ma il governo giapponese rallenta sull'uscita del paese dal nucleare
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di Lexdc
SIENA. Ultime sul nucleare dal Giappone. Un comunicato dell’agenzia Kyodo News rivela che “Cesio in misura di ben 1.350 becquerel per chilogrammo è stato trovato, il 5 settembre, nei greenling pescati a 1 km al largo della costa di Minamisoma, nella prefettura di Fukushima. Il livello di cesio era di gran lunga superiore a quello dei 100 becquerel ritenuti dal governo giapponese come sicuro per il consumo”. Il greenling è un pesce molto consumato in Giappone. Inoltre, secondo il gestore della fu centrale nucleare di Fukushima Tepco “540 becquerel e 390 becquerel di cesio radioattivo per kg sono stati rilevati rispettivamente nel pesce di scoglio e nelle razze”, pescati al largo dell’area radioattiva. Lo scorso 27 agosto la prefettura nord-orientale di Aomori aveva ordinato la sospensione del commercio di merluzzo del Pacifico pescato ad Hachinohea a causa dell’eccessiva contaminazione: per la prima volta da un anno e mezzo dall’incidente combinato, segno che il pericolo radioattivo non diminuisce nel breve periodo, ma aumenta la scoperta dei suoi effetti devastanti.
Non ci sarà mai ringraziamento più grande per questa generazione di italiani che ha sconfitto con il referendum le velleità nuclear/affaristiche dell’ex governo Berlusconi. Ma come in Italia il ministero dell’ambiente è stato affidato a un nuclearista convinto come Clini, in Giappone la gestione dell’uscita definitiva dalle centrali atomiche è stata affidata a Shunidi Tanaka, personaggio che è stato vice capo dell’Atomic Energy commission. Come aver nominato capo del reparto trasfusioni di un ospedale Dracula. Secondo il network televisivo Nhk, le intenzioni del governo, sotto pressione della lobby delle industrie che fanno affari col nucleare, sarebbero di prorogare all’infinito il programma di denuclearizzazione del paese, altro che “Zero nucleare entro il 2030”. Sperando che la gente si distragga e col tempo dimentichi: ma la natura presenta il conto tutti i giorni. In ogni caso, il premier Noda ha dichiarato che è stato calcolato che l’uscita dal nucleare costerà al paese 500 miliardi di dollari: non ci avevano detto che produrre elettricità in quel modo era il sistema più economico?
In Russia, in una città dal nome terrificante, Atomflot, sede della flotta rompighiaccio atomica dell’Unione Sovietica, si sta procedendo a smantellare una nave degli orrori, la Lepse, che era stata destinata a contenitore delle scorie atomiche. Lo riferisce Bellona, Ong norvegese-russa antinuclearista, che abbiamo più volte citato: nella stiva della Lepse ci sono centinaia di tonnellate di materiale radioattivo che, se disperso, realizzerebbero un inquinamento radioattivo incalcolabile. Purtroppo in giro ci sono ancora tanti pericoli per l’umanità con tutte le centrali in funzione e quelle che si ostinano a voler costruire, senza avere la più pallida idea di dove stivare le scorie già prodotte.