Il Comitato Siena 2 depreca la spesa di quasi 50mila euro per uno studio sulla comunità energetica
SIENA. Il Comitato Siena 2 pubblica su fb la propria presa di posizione sulla mancata adesione del Comune a Cer Siena.
“L’Amministrazione comunale decide di spendere circa 48.798 € per fare una cosa che le poteva costare 50€. La Giunta comunale affida un incarico ad una società per lo studio e fattibilità di una sua Comunità Energetica. Spendendo di più per avere molto meno di quanto a portata di mano in città.
Con un atto dirigenziale, l’Amministrazione civica ha deciso di spendere 49.798 € per la “predisposizione di tutti gli atti amministrativi occorrenti per l’avvio del progetto di costituzione della comunità energetica, supporto tecnico per l’organizzazione dell’assemblea informativa presso la comunità di consumer e prosumer e predisposizione del materiale necessario”. Ed ha affidato l’incarico ad una società privata di Sassari.
Ovviamente le destre che hanno la maggioranza e governano la città fanno quello che vogliono, deliberando in base alle loro valutazioni: anche questo sperpero!
Altrettanto lecito è far notare ai cittadini che il Comune avrebbe potuto spendere 50€ invece di 48.798 per ottenere lo stesso identico risultato. Anzi: per fare una cosa ben più intelligente!
Poteva cioè diventare socio della Comunità Energetica Rinnovabile già costituita tra i cittadini e le associazioni senesi, SienaEnergie, con soli 50,00€ di quota associativa ed esercitare lì la propria funzione. Risparmiando così oltre 48.000€
Se avesse aderito a SienaEnergie avrebbe precorso i tempi perché questa è già costituita, con circa 200 soci, funzionante, con 5 gruppi di lavoro attivi e operanti, costituita in associazione riconosciuta secondo il dettato del Codice Civile, iscritta al Registro del terzo settore e con tutte le carte in regola per operare e già attiva nell’inserimento di utenti e produttori di energia rinnovabile al GSE.
In terzo luogo entrando in SienaEnergie avrebbe incoraggiato e rilanciato l’iniziativa nata dal volontariato e dalla cittadinanza attiva! Ma soprattutto avrebbe abbracciato il percorso giusto. Perché la Giunta al governo della città pensa alla Comunità Energetica come ad una multiutility dove l’amministrazione esercita il proprio governo-controllo (e tramite questo la maggioranza probabilmente ci vede spazi di potere!).
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono entità giuridiche costituite da membri come cittadini privati, aziende, enti pubblici locali o piccole e medie imprese che si uniscono volontariamente all’interno di un’area geografica specifica per condividere l’energia prodotta localmente da uno o più impianti di energia rinnovabile. Proprio quello che SienaEnergie è già, associando oltre ai cittadini, diverse associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, imprese ed enti pubblici come l’Università di Siena.
Infine, se avesse aderito a SienaEnergie, risparmiando 49.000 avrebbe potuto realizzare con quelle risorse, un impianto fotovoltaico da almeno 33 kw, tale da produrre almeno 40.000 kwh annui, per i propri consumi e per quelli di qualche decina di famiglie senesi
Invece ha avviato, per chiari scopi di potere, una strada contraria al risparmio e molto lontana dallo spirito e dal dettato normativo sulle Comunità Energetiche Rinnovabile”.
La npta di CER Siena Comunicato Stampa del 12.07.2024