Nel 2020, per ridurre il rischio idraulico nella vallata, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha realizzato lavori per 2.800.000 euro
VALDICHIANA. Quasi un milione e trecentomila euro è il “tesoretto” investito nel 2020 per la sicurezza idraulica della Valdichiana, in aggiunta alle risorse, 1.450.000 euro, destinate dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno alla manutenzione ordinaria del reticolo di gestione.
L’importo è servito per mettere in forma i canali e i fiumi più importanti della bonifica chianina: aste che, ai sensi della LR 79/2012, sono di competenza della Regione Toscana ma che, per la manutenzione ordinaria, la Regione Toscana ha deciso di affidare all’ente di bonifica, secondo le condizioni definite con apposita convenzione.
L’importante operazione, realizzata dal Consorzio secondo le indicazioni fornite dal Genio Civile Valdarno Superiore, ha permesso la sistemazione di 190 km di tratti regionali (in più rispetto a quelli di competenza consortile) e ha fatto lievitare a quota 2.800.000 euro la cifra complessivamente destinata in un anno alla prevenzione del rischio idraulico sull’ampio e delicato territorio disteso tra le province di Arezzo e Siena.
“Obiettivo dell’attività svolta da tecnici, operai e macchine del Consorzio il mantenimento e il ripristino delle condizioni di regolare scorrimento delle acque, la conservazione in efficienza delle opere idrauliche e il monitoraggio di situazioni di dissesto principalmente attraverso lo sfalcio della vegetazione e il taglio selettivo delle alberature. Dove necessario, il restyling ha previsto anche la rimozione dei sedimenti che accumulandosi rischiavano di rallentare il deflusso e piccole sistemazioni idrauliche”, spiega il dottor Michele Gobbini, referente di area del settore Difesa Idrogeologica del Consorzio Alto Valdarno, che precisa: “Una parte dell’operazione, per un valore di circa 250.000 euro, è stata realizzata direttamente dall’ente con operai e mezzi propri”.
In particolare sono stati investiti quasi 137 mila euro per il restyling del Canale Maestro della Chiana, per il tratto di 17 km compreso tra il Ponte sulla Linea Ferroviaria in prossimità della Chiusa dei Monaci e il Ponte su Via del Filo, che si snoda tra i comuni di Arezzo, Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, Marciano della Chiana, Castiglion Fiorentino, Foiano della China.
Con poco meno di 160.500 euro il Consorzio ha proseguito la manutenzione del Canale Maestro, per altri 6,6 km, dal Ponte su via del Filo fino alla Botte allo Strozzo, oltre a sistemare i canali di Montecchio Vecchio e di Montecchio Nuovo, alcuni tratti del Fosso Renello e del Rio Lega con il suo affluente, le Reglie delle Vaglie e delle Lepri, con un’operazione che ha interessato i comuni di Foiano della Chiana, Cortona e Castiglion Fiorentino.
Ha sfiorato i 178 mila euro la somma destinata al torrente Esse, tra lo sbocco sull’Allacciante di Sinistra e il ponte di Lucignano; la fossetta del Terchio, tra lo sbocco sull’Allacciante di Sinistra e la Colmata Rampi; l’Allacciante di Sinistra, tra lo sbocco sul Canale Maestro della Chiana e la confluenza con l’Esse di Foiano, nei territori comunali di Lucignano, Foiano e Marciano della Chiana.
E’ costata circa 164 mila euro la manutenzione dell’Allacciante di Sinistra nel tratto compreso tra lo sbocco del Torrente Esse di Foiano e Ponte Sagginali; del Torrente Salarco, tra il Ponte Sagginali e il Ponte di Gracciano; dell’allacciante di Destra, tra lo sbocco sull’allacciante di sinistra e l’immissione della Reglia di Val di Spera; del torrente Musarone e gli interventi effettuati sulle reglie di Paternò, delle Chianacce e di Val di Spera per un totale di 23 km che si sviluppano nei comuni di Montepulicano, Torrita di Siena, Sinalunga, Foiano della Chiana e Cortona.
154 mila euro è l’importo che ha permesso di realizzare l’operazione sul lotto in cui ricadevano alcuni tratti dei torrenti Foenna, Galegno, Doccia di Torrita, Acornio e del Berigno del Rotone nei territori di Torrita di Siena, Sinalunga e Lucignano.
Ha compreso 15 interventi e toccato circa 37 km di aste, il lotto da quasi 162 mila euro portato a termine su altri tratti dei corsi d’acqua che scorrono all’interno dei confini comunali di Chiusi, Montepulciano e Torrita di Siena.
Oltre 124 mila poi sono stati trasformati nei comuni di Arezzo, Castiglion Fiorentino e Lucignano in lavori sull’Allacciante Rii Castiglionesi, tra il Canale Maestro e la località delle Tre Acque; sul Canale Montecchio Vecchio, tra il ponte sulla via del Filo alla Botte Bonini; sull’Allacciante Esse Mucchia, tra la Botte Bonini e la confluenza con l’Esse di Cortona; sul torrente Loreto, da questo punto di confluenza fino al ponte sulla linea ferroviaria e sul Canale Maestro della Chiana, dove lo sfalcio della vegetazione è stato eseguito, oltre che nelle aree attorno alla Chiusa dei Monaci, anche nella Pista di Manutenzione, tra Ponte alla Nave e i Ponti di Arezzo in destra idrografica.
Più di 102 mila euro infine sono stati destinati alla manutenzione di altri tratti del Canale Maestro della Chiana e dell’Esse Secco con rimessa in forma dei coronamenti arginali e dei caselli idraulici nei territori di Cortona, Castiglion Fiorentino, Lucignano, Foiano della Chiana, Marciano della Chiana, Montepulciano, Torrita di Siena, Sinalunga e Chiusi.
A questo si aggiunge il piccolo intervento da circa 12 mila euro sull’Arno che porta a circa 1.300.000 euro gli interventi realizzati dal Consorzio di Bonifica nel 2020 per conto della Regione Toscana, interventi che si sono sommati all’attività ordinaria realizzata sul reticolo di gestione.
“In Valdichiana il 2020 è stato accompagnato da una diffusa attività su tanti corsi d’acqua. Il Consorzio, oltre a realizzare tutti gli interventi previsti dal Piano delle attività sul reticolo di gestione, ha portato a termine la manutenzione ordinaria su molti corsi d’acqua di competenza regionale. Il lavoro di prevenzione del rischio diventa sempre più importante e strategico – commenta la Presidente dell’Alto Valdarno Serena Stefani -. Di fronte alle emergenze climatiche e a condizioni meteorologiche sempre più estreme, la manutenzione ordinaria consente al reticolo di sopportare gli eventi eccezionali che si ripetono con frequenza sempre più ravvicinata. Favorire lo scorrimento delle acque è condizione sicuramente indispensabile ma non sufficiente. Bisogna infatti uscire dalla logica dell’emergenza e superare la cultura del risarcimento danni, lavorando a fondo sulla programmazione. Occorre insomma pensare anche a nuove opere e a interventi strutturali capaci di mettere davvero in sicurezza i territori. Il Consorzio ha una serie di soluzioni in avanzato stato di progettazione che conta di poter realizzare intercettando le necessarie fonti di finanziamento”.