ASCIANO. Lo scorso 4 dicembre, in occasione dell’imminente scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni al Regolamento Urbanistico del Comune di Asciano, il Comitato Vivere le Crete ha depositato al protocollo del comune una raccolta di firme contro il progetto di realizzazione, ad opera di Siena Ambiente, di un impianto industriale per la trasformazione e la lavorazione di legno finalizzata alla produzione di pallet blocks in località Pian delle Cortine. Detto progetto prevede l’implementazione dell’impianto già esistente nella stessa località per la raccolta, selezione e compostaggio della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, andando così ad interessare un’area di circa 5 ettari e mezzo (più di 5 campi di calcio) in cui solamente l’edificio principale svilupperebbe più di 23mila metri cubi di volumetria e 7 metri di altezza.
Dopo i consistenti movimenti di terra necessari a livellare gli attuali dislivelli di terreno, superiori anche a 5 metri, sarebbe prevista la cementazione e la bitumazione dell’intera superficie per renderla impermeabile e per attenuare l’impatto visivo che le progettate sovrastrutture causerebbero. L’impianto verrebbe poi alimentato da energia ricavata dal biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei rifiuti.
Senza entrare nel merito delle pesanti ricadute sull’aria, l’acqua, la flora e la fauna, né nel merito di quelle relative all’impatto luminoso ed acustico che le lavorazioni, i materiali ed i macchinari necessari alla realizzazione del nuovo impianto comporterebbero, i dati sopra esposti sono già sufficientemente eloquenti ad esprimere un giudizio del tutto negativo sul progetto, che peraltro andrebbe a realizzarsi in un contesto paesaggistico che tutto il mondo ci invidia, essendo rappresentato da un’area agricola di pregio. A tale ultimo riguardo, si precisa che l’impianto di selezione e compostaggio esistente non è mai stato cartografato negli elaborati del PTCP di Siena, né in quelli del Piano Strutturale di Asciano, evidentemente anche perché in contrasto con quanto qui di seguito elencato:
1) è confinante col sito di interesse comunitario (SIC Crete di Leonina e Camposodo) istituito con LRT n° 56/2000;
2) si trova a ridosso di una zona di protezione speciale (ZPS IT5190004, Crete di Camposodo e Crete di Leonina) definita dal Ministero dell’Ambente per la tutela e la valorizzazione di esemplari e specie viventi rare che arricchiscono la flora e la fauna del luogo;
3) è realizzato in un’area votata al turismo, di qualità ed eno-gastronomico, per la presenza nel contesto sia di strutture turistico ricettive di livello quali Il Castello di Leonina Relais, sia di diversi agriturismi che contribuiscono ad un’offerta di prodotti genuini di produzione propria;
4) è situato sotto la collina dove insiste il “Site Transitoire”, complesso monumentale realizzato tra Leonina e Mucigliani dall’artista Jean Paul Philippe che identifica un teatro in aperta campagna, dove ogni anno vengono organizzate rappresentazioni teatrali di vario genere.
In tale contesto naturalistico, unico per la sua tipicità, dove il paesaggio assume più che mai quel valore di “bene comune da tutelare” come sancito anche dalla Costituzione, risulta abbastanza difficile comprendere come un’azienda partecipata comunale qual è Siena Ambiente possa presentare al Comune che la partecipa un progetto simile a quello illustrato, la cui realizzazione metterebbe in discussione tutto ciò che per questo territorio rappresenta la prima fonte di ricchezza, ovvero il turismo. Dopo aver informato la popolazione ignara, è stato abbastanza facile per il Comitato Vivere le Crete raccogliere in dieci giorni più di 800 adesioni ad una petizione che ha esclusivamente lo scopo della difesa e salvaguardia del territorio, dell’ambiente e della salute. La petizione, corredata delle osservazioni scritte al progetto che abbiamo inviato alla Provincia di Siena per competenza, è stata trasmessa anche al Comune di Castelnuovo Berardenga, il cui territorio confina con il sito di Pian delle Cortine. Detto ciò, chiediamo a gran voce una risposta dagli Organi Istituzionali, oltre 800 cittadini chiedono una risposta chiara ed inequivocabile perché non possiamo permetterci equivoci su un territorio unico al mondo e sulla salute dei suoi abitanti. Con ossequi.
per il Comitato Vivere le Crete, il presidente, Daniele Parri