Prevista una graduale riduzione della concessione degli incentivi
AMIATA. Da una recente nota (15 aprile scorso) di Rinnovabili & Territorio si apprende che la Commissione Europea ha emanato nuove linee guida che prevedono una graduale riduzione della concessione degli incentivi alle tecnologie legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili, considerato il loro stadio di maturità industriale. Par di capire, anche dalle dichiarazioni del vice presidente della Commissione per la Concorrenza Joaquin Almunia, che non si tratta di tagli “lineari” alla concessione degli incentivi, ma di misure atte, con la riduzione progressiva dei sostegni pubblici, a far entrare le energie rinnovabili nel mercato, in modo graduale e pragmatico, oltre che a sostenere gli Stati membri nel raggiungimento dei loro obiettivi climatici al 2020. La Commissione ha maturato questa decisione, prendendo atto della compiutezza che queste tecnologie hanno ormai raggiunto e lasciando a ogni paese un margine di manovra che tenga conto delle caratteristiche nazionali.
«L’Europa dovrebbe raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi energetici e climatici al minor costo possibile per i contribuenti e senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico. Ciò contribuirà a rendere l’energia più accessibile per i cittadini e le imprese europee», ha dichiarato Almunia. Le nuove linee guida prevedono una progressiva sostituzione del sistema “feed in tariff” con quello “feed in premium”, cioè un passaggio dallo schema in cui lo Stato stabilisce per le energie rinnovabili un prezzo fisso superiore a quello di mercato (che rappresenta un incentivo dato ai produttori per investire nello sviluppo di tecnologie innovative) per un certo numero di anni, al sistema in cui il prezzo dell’energia rinnovabile è composto da due fattori: il valore di mercato dell’energia elettrica, sottoposto alle oscillazioni della domanda e dell’offerta, e un premio fissato dall’autorità pubblica. Un impianto dunque, come sostenuto dalla Commissione, affinché le fonti di energia rinnovabile possano essere “sensibili al mercato”, che prevede tra il 2015 e il 2016 una fase pilota per permettere di testare queste procedure di concorrenzialità su una piccola parte delle nuove capacità di produzione di elettricità. Le nuove regole europee saranno, infatti, applicate dal 1° luglio di quest’anno e saranno valide sino al 2020, ma si prevede una finestra di due anni per dare la possibilità agli Stati membri di avviare delle procedure d’asta pilota per una piccola quota della nuova capacità, mentre dal 2017 dovranno mettere a gara tutti i nuovi impianti. I piccoli impianti – fino a 3 MW per l’eolico e a 500 kW per le altre rinnovabili – saranno esentati da questo nuovo regime e potranno ancora beneficiare di un sostegno sotto forma di tariffe feed-in o di altre misure equivalenti; inoltre le nuove regole non riguarderanno i regimi già in atto che sono stati autorizzati in base ai regolamenti esistenti. Le nuove linee guida prevedono inoltre un sostegno alle infrastrutture energetiche, in particolare degli aiuti destinati a sostenere progetti che migliorino i flussi di energia transfrontalieri e che favoriscono la costruzione di infrastrutture nelle Regioni meno sviluppate dell’Unione e per promuovere la competitività dell’industria europea. La Commissione ha sottolineato l’importanza del “sostegno alla competitività dell’industria europea”, soprattutto per le imprese più energivore, che devono far fronte ad un carico sulla fattura energetica superiore ai competitori internazionali (in particolare Cina e India). Secondo la Commissione “gli oneri riscossi per finanziare il sostegno accordato alle energie rinnovabili pesano sempre più sulla fattura energetica dell’industria e rappresentano un carico molto pesante per alcune imprese energivore, in particolare per quelle che devono far fronte alla concorrenza internazionale”; per questo le linee guida puntano a ridurre questo carico per un numero limitato di settori energivori definiti sull’intero territorio UE: manifatturiero chimico, carta, ceramica e metalli. Gli Stati membri, inoltre, saranno autorizzati a compiere la stessa operazione per le imprese energivore di altri settori. Tra le altre novità delle linee guida c’è l’autorizzazione degli aiuti per garantire una produzione elettrica sufficiente quando esiste un rischio reale di deficit di produzione, che permetterà agli Stati membri di mettere in campo dei meccanismi per incoraggiare, ad esempio, i produttori a creare nuove capacità produttive o per impedire il blocco delle installazioni esistenti o per ricompensare i consumatori che riducono i loro consumi di elettricità nelle ore di punta. La Commissione Europea ha anche annunciato l’intenzione di semplificare le procedure per attuare alcune misure di aiuto nelle aree della protezione ambientale e dell’energia: «E’ previsto di includere diverse forme di aiuto in favore dell’ambiente e dell’energia nella prossima revisione del regolamento generale di esenzione per categorie, il che permetterà agli Enti pubblici di metterle più facilmente e più rapidamente in atto, perché non dovranno più ottenere, precedentemente, l’autorizzazione della Commissione». Le misure annunciate dovrebbero prevedere alcune forme di aiuto con l’obiettivo di promuovere le energie rinnovabili o il riscaldamento urbano, la bonifica dei siti contaminati e per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.