di Andrea Pagliantini
CHIANTI. Dal Parco di Cavriglia, dove era acquartierata la colonia di lama, alle cime del Monteluco, dopo un pellegrinare in cerca del rifugio migliore e dopo aver rischiato, in qualche giovane esemplare, di finire sotto qualche mezzo, gli animali sono stati trasferiti nell’oasi di Semproniano.
Facenti parte di un paesaggio fitto di boschi inestricabili, si erano ben ambientati in un contesto nel quale erano in netta minoranza fra la mole di cinghiali e di daini, caprioli e simili, che in ogni stagione fanno tremare qualsiasi produttore agricolo, specie di uva.
Docili, curiosi e per niente intimoriti dalla presenza umana – tanto che erano diventati una attrazione e spesso erano fotografati e filmati come delle autentiche star – si trovano adesso nell’Oasi naturalistica di Semproniano, in Maremma, luogo più consono e protetto dei boschi del Chianti.
Mancano e mancheranno, lacrime sono state versate per la loro partenza, ma per loro, è questa la scelta più giusta e più sicura.