Riunione a Santa Fiora dei Comitati toscani
AMIATA. A seguito della assemblea di Magliano in Toscana del 26.09.201 “Il Tirreno” del 28.09.2016 riporta testualmente: “Ma soprattutto Marras (capogruppo PD al Consiglio Regionale Toscana) ha riconosciuto quello che la Rete NOGESI dice da tempo, e cioè che manca ancora una mappa delle zone idonee e non idonee allo sfruttamento. L’allegato 4 del PAER va integrato…”. Il PAER è il Piano Ambientale Energetico Regionale Toscana, istituito dalla L.R. 14/2007, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 10 dell’11 febbraio 2015).
In precedenza il presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Toscana del PD Stefano Baccelli, rispondendo ai microfoni di Controradio in data 8.09.2016, ammette che “la libertà esplorativa non permette di tutelare alcune porzioni di territorio vocate turisticamente, serve un intervento di regolamentazione”. “In effetti -ammette Baccelli- soprattutto per quanto riguarda l’attività di esplorazione, e dunque la possibilità di fare sondaggi sul territorio, siamo di fronte ad una liberalizzazione selvaggia, in quanto questa attività è considerata mineraria e può essere svolta dappertutto; ma questo mette a rischio economie turistiche e porzioni di paesaggio non adatte alle attività industriali di natura geotermica”. Insomma, dice Baccelli “serve un punto di equilibrio”. Come?” Con la geotermia dobbiamo procedere esattamente come si fece per il fotovoltaico: allora facemmo zonizzazione, distinguendo aree in cui era possibile da aree vocate ad altre attività; ci siamo già confrontati con l’assessore Fratoni per quanto riguarda gli impianti, ma io credo che anche le perforazioni a scopo perlustrativo, i sondaggi, nel momento in cui non ci sarà la certezza di costruire l’impianto, dovrebbero ridursi radicalmente di conseguenza”.
Insomma il PD toscano di fronte alla massiccia mancanza di consenso sociale circa la geotermia che si sta estendendo dai cittadini, alle imprese legate alle attività compatibili con il territorio, ai sindaci è costretto a correre ai ripari. Prima con la timida modifica alla L.R.39/2005 (Disposizioni in materia di impianti geotermici) che prevede la convocazione del comune nel cui territorio si prevede la localizzazione al fine di acquisirne l’intesa (salvo poi procedere se l’intesa non si realizza…) ora con una più corposa individuazione delle aree vocate e non vocate. Ma non sarà facile: Marras a Magliano ha anticipato che la “zonazione” che è in preparazione in Regione Toscana riguarda esclusivamente il criterio paesaggistico, che il lavoro sarà lungo e che si dovrà “cesellare”.
E’ chiaro che tale problematica si aprirà nelle prossime settimane in Consiglio Regionale in cui ci auguriamo di trovare con noi le forze di opposizione e segnatamente M5S, SI e la Lega con cui necessariamente andrà preso contatto su una piattaforma specifica da definire sul tema della “zonazione”. Su tale tema la Rete NOGESI ha già elaborato un documento specifico presentato al convegno alla Camera dei Deputati del 5 novembre scorso e che per comodità si allega (geo.800 b, con lettera al Governo geo.800 a). E’ chiaro che partendo dalle impostazioni di tale documento va elaborato-possibilmente in congiunzione con le forze di opposizione, ma aperto anche ad esponenti del PD favorevoli alla tutela del paesaggio ed alla difesa delle attività produttive legate al territorio, alla sua tradizione, cultura, capacità di produrre economia stabile dei produttori specificatamente nel comparto eno-gastronomico- una specifica proposta di lotta elaborata dai comitati toscani (che potrà in futuro essere utilizzata anche in altre vertenze regionali). Bisogna fare intendere che più si tutela il territorio dalla “monocoltura geotermica” più si impedisce ai territori di fare la fine di quei territori toscani sacrificati-in termini di sviluppo- alla geotermia.
Sul discorso “zonazione” sappiamo esistere all’interno della rete NOGESI sensibilità diverse. Si ricorda tuttavia in questa difficile vertenza contro al geotermia (ritenuta ancora, a torto, “rinnovabile” nell’immaginario comune), la “zonazione “è un necessario passaggio tattico capace di introdurre contraddizioni sul fronte avverso. Certo la “zonazione” può essere un semplice “palliativo” o invece una difesa per i comitati e le popolazioni, dipenderà dalla mobilitazione che si svilupperà fin dentro il Consiglio Regionale e dai risultati concreti che si otterranno.
Ma se pur va nella direzione giusta quanto sostiene Baccelli –perché è teso a ridurre le istanze geotermiche liberalizzate dal piano Berlusconi Scajola (D.Lgs.22/2010 e D.Lgs.28/2011)- la contraddizione di fondo, su cui il PD va incalzato ( lo stesso Marras a Magliano non ha saputo rispondere), è sull’esagerato incremento della potenza geotermica (150 MW) previsto dal Piano energetico regionale, peraltro totalmente ingiustificato come la Rete NOGESI ha testimoniato a Firenze nel convegno del 9.04.2016.
L’apertura di questa specifica vertenze sulla “zonazione geotermica” è la continuazione di una collaborazione tra i comitati e le forze politiche del consiglio Regionale per mettere sotto osservazione e cercare di confinare al meglio la geotermia elettrica, speculativa e inquinante. Ma ha anche ripercussioni dirette-per le caratteristiche specifiche del territorio in cui è prevista la localizzazione- sulla vicenda dell’impianto pilota Montenero, che ha appena ottenuto la compatibilità ambientale positiva dalla Commissione VIA (ma non ancora –con DM- dal Ministro dell’Ambiente).
Ovviamente in questa specifica vertenza troveranno posto-anche nel rapporto con le forze politiche del Consiglio Regionale e con le istituzioni dei territori- tutti gli aspetti della nostra lotta alla geotermia elettrica (vicenda Amiata, vicenda mercurio, vertenze locali, ecc.).
Non va dimenticato- rispetto ai tempi in cui tale vertenza si svilupperà concretamente- la possibile interazione di tale attività con il referendum costituzionale del 4 dicembre, nel senso che nell’ipotesi della male augurata vittoria del “SI” le competenze delle Regioni sul tema energia si annullano e di conseguenza anche la necessità dell’intesa regionale e della sottoposizione a sue specifiche norme.
Per articolare un dettagliato intervento e per la presa di contatti con le forze politiche regionali viene proposta una prima riunione di tutti i comitati toscani per MARTEDI’ 11 OTTOBRE, alle ore 17,15 a Santa Fiora, presso la sede PRC.
Vittorio Fagioli, portavoce pro-tempore Rete NOGESI