L'Autorità interviene sull'emergenza mercurio nel Paglia/Tevere
AMIATA. Da rete Nogesi riceviamo e pubblichiamo.
“In data 19.04.2017 ENEL Green Power, in risposta alla campagna di denuncia che i comuni interessati -sostenuti dalla Rete Nazionale NOGESi- stanno portando avanti circa il contributo delle centrali geotermiche dell’Amiata nell’inquinamento da mercurio, in un suo comunicato stampa “smentisce nella maniera più categorica” il contributo della produzione geotermica, ma comunque si dichiara disponibile ad “ogni ulteriore approfondimento”.
Sul punto registriamo in data 26.04.2017 una presa di posizione dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere in cui dichiara di aver disposto la pubblicazione sul proprio sito di una informativa relativa alla “componente geotermica”, quale sorgente di inquinamento da mercurio nel bacino del Paglia/Tevere.
Del resto dai dati ufficiali pubblicati in merito da Arpat1 e dallo studio dei proff. Basosi-Bravi2 dell’Università di Siena, l’inquinamento da mercurio prodotto dalle centrali geotermiche risulta estremamente rilevante: la quantità di mercurio emessa dalle centrali geotermoelettriche dell’Amiata è pari al 42,5% (cioè circa la metà) delle emissioni di mercurio da tutto il comparto industriale italiano e il 2,1% di tutto il comparto industriale europeo3.
Ciò conferma l’attenzione dell’Autorità di Bacino del Tevere – che presiede il tavolo di coordinamento tra le regioni Toscana, Umbria e Lazio – per compiere uno studio più completo ed esaustivo, in grado di distinguere tra le varie fonti di inquinamento (ex-miniere e centrali geotermoelettriche) così da attribuire a ciascuna di esse la paternità di distribuzione di mercurio e poter intervenire in modo efficace e mirato (art. 1 della L.n.241/1990). E premia le iniziative dei vari sindaci, che hanno inoltrato una richiesta in tal senso per non limitare il Piano di Indagine alle ex-miniere dell’Amiata, peraltro oggi in buona parte bonificate, ma per ampliarlo agli impianti geotermici dell’area amiatina.
Si rimettono di seguito la nota dell’autorità di Bacino del Fiume Tevere e la risposta già inviata da parte della Rete Nazionale NOGESI.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
NOTA INVIATA IL 26.04.2017 dalla Autorità di Bacino Tevere alla Rete Nazionale NOGESI
Egregi,
si riscontra alla Vs. comunicazione e-mail informandoVi di aver disposto la pubblicazione sul sito istituzionale della scrivente Autorità di bacino, al link http://www.abdac.it/index.php/it/, la seguente news/informativa che si riporta integralmente qui di seguito per opportuna conoscenza:
“In relazione ai diversi comunicati diffusi on-line sulla problematica, si ricorda che è attivo dal settembre del 2016 presso lʼAutorità di bacino un tavolo di coordinamento tra le Regioni Lazio, Umbria e Toscana, al quale lʼAutorità assicura la trasmissione di ogni segnalazione da parte dei soggetti interessati per le valutazioni delle Strutture competenti.
Il tavolo ha già licenziato un Piano di indagine per la verifica della contaminazione da mercurio nel sistema fluviale Paglia-Tevere (http://www.abdac.it/index.php/it/indagine-mercurio). Con riguardo alla valutazione della componente della geotermia lo stesso Piano dʼindagine afferma che : ”Occorre segnalare che il mercurio ha anche altre fonti di emissione attive nel territorio amiatino, connesse agli usi geotermici delle acque sotterranee, e che, per la sua volatilità, esistono fenomeni di ampia diffusione a livello globale, tanto che nel 2013 è stata firmata la Convenzione internazionale di Minamata sul Mercurio, per contenere lʼemissione di questo
metallo nellʼambiente, convenzione non ancora entrata in vigore per mancata ratifica da parte di un numero sufficiente di stati. LʼItalia è tra i firmatari, ma non ha ancora ratificato lʼaccordo”.
I dati e le informazioni che risulteranno dal programma di esecuzione del suddetto Piano dʼindagine saranno resi pubblici e disponibili nel sito istituzionale dellʼAutorità a conclusione della prima fase operativa. Si ricorda anche con lʼoccasione che nel corso delle attività della prima fase del Piano dʼindagine sono previsti ulteriori particolari momenti di partecipazione pubblica che saranno tempestivamente promossi e divulgati, il primo dei quali si è già svolto il 9 gennaio u.s. presso la Sala Consiliare di Orvieto (http://www.abdac.it/index.php/it/indagine-mercurio)”.
Distinti saluti.
NOTA INVIATA IL 6.05.2017 dalla Rete Nazionale NOGESI alla Autorità di Bacino Tevere
1 Nella Delibera regionale 344 del 22.3.2010 (pubblicati nel BURT n. 13 del 31.03.2010 nel supplemento n. 47), in cui rileva come le emissioni ufficiali di mercurio dovute dalla geotermia nella zona amiatina sono state stimate in:
✓ 2.083 kg/anno fino al 2000;
✓ 274 kg/anno nel 2007.
2 Il lavoro Basosi e Bravi, pubblicato sul Journal of Cleaner Production nel 2014, e scaricabile dal sito Arpat (tiny.cc/BraviBasosi) si concentra sull’analisi delle emissioni geotermiche nell’area del Monte Amiata perché tale area presenta criticità maggiori rispetto alle altre aree geotermiche toscane.
3 Secondo il lavoro Basosi-Bravi, che ha esaminato le emissioni di gas incondensabili di fluidi geotermici nel periodo 2002-2009 sull’Amiata (con in funzione, dunque, solo 4 centrali, e non 5 come oggi a seguito dell’apertura di Bagnore 4) risulta che: La quantità di mercurio emessa dalle centrali geotermoelettriche dell’Amiata è pari al 42,5% (cioè circa la metà) delle emissioni di mercurio da tutto il comparto industriale italiano e il 2,1% di tutto il comparto industriale europeo.