L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico denuncia ancora una volta le irregolarità
SIENA. Dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) riceviamo e pubblichiamo.
“Con l’arrivo dell’autunno sono ripresi in grande stile i tagli boschivi in gran parte della Toscana, in particolare nei boschi della Montagnola Senese. Motoseghe, ruspe, camion carichi di tronchi, macchinari per la trasformazione in cippato nelle radure. La crisi energetica in corso – dovuta più a fenomeni speculativi che alla tragica guerra tuttora perdurante in Ucraina – ha portato a un interesse sempre maggiore verso lo sfruttamento pesante dei boschi a fini energetici sia a livello internazionale che a livello locale. Per questo, a maggior ragione, sono ancor più necessari puntuali controlli sul territorio per fermare e sanzionare eventuali tagli boschivi non autorizzati.
E ve ne sono parecchi, se è vero che nel solo periodo gennaio – ottobre 2022 i Carabinieri Forestale di Siena hanno svolto oltre 500 verifiche in materia, irrogando ben 319 sanzioni amministrative per complessivi 353 mila euro ed effettuando 19 comunicazioni di reato relative a 25 soggetti all’Autorità giudiziaria competente. Se i numeri sono questi, significa che oltre il 63% dei controlli effettuati ha evidenziato situazioni irregolari.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), grazie all’incessante attività dei soci e simpatizzanti toscani, sta agendo concretamente per contrastare i tagli boschivi selvaggi con i mezzi che assegna l’ordinamento.
In questi giorni stanno giungendo le prime risposte concernenti la ripresa, nei giorni scorsi, pesanti tagli boschivi sulla Montagnola Senese, in Comune di Monteriggioni, oggetto di una nuova istanza (13 ottobre 2022) di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti.
La Regione Toscana – Direzione Ambiente ed Energia ha comunicato (nota del 15 novembre 2022) l’avvenuta emanazione del provvedimento Regione Toscana prot. n. AOOGRT/393512/P.130.040 del 3 ottobre 2016 di approvazione del piano pluriennale (2016-2025) dei tagli ai fini delle procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) all’interno del S.I.C. “Montagnola Senese” con una nutrita serie di prescrizioni, fra cui la specifica “estensione massima della singola tagliata nel governo a ceduo pari a 10 ha, da applicarsi successivamente all’individuazione puntuale dell’habitat” e il “divieto di ceduazione entro una fascia di 10 m dalle sponde dei corsi d’acqua costituenti il reticolo idraulico”, in rispetto del piano di gestione del S.I.C. (approvato con deliberazione Consiglio provinciale Siena n. 25 del 23 giugno 2015).
Pertanto, per esempio, “lungo una fascia di 10 metri per lato dei corsi d’acqua presenti (Fosso del Castagneto, Fosso di Valle, Fosso dell’Aiaccia e Fosso del Borraccio) e in un raggio di 30 metri dall’ingresso delle 7 grotte presenti nell’area del Piano (così come riportate nel catasto grotte della Regione Toscana) è presente la tipologia gestionale ‘Aree a conservazione e fasce di rispetto’ nella quale la vegetazione forestale deve essere destinata all’evoluzione naturale; infine, il Piano di Gestione prescrive il ceduo composto o l’avviamento all’alto fusto dal limite dell’area di rispetto delle grotte di cui sopra, fino a un raggio di 100 m dal loro ingresso”. Inoltre, “si ricorda che gli strumenti urbanistici del Comune di Monteriggioni (Piano Strutturale, art. 33 e Regolamento Urbanistico, art. 63), prevedono il divieto di taglio del bosco all’interno delle doline”.
Le prescrizioni sono state rispettate? Secondo il Comune di Monteriggioni – Servizio Assetto del Territorio e Attività Produttive (nota prot. n. 19453/2022 del 15 novembre 2022) il GrIG non ha alcun diritto di saperlo, ignorando disinvoltamente la direttiva n. 2003/4/CE sull’accesso del pubblico in materia di informazione ambientale, il decreto legislativo n. 195/2005 di recepimento e decenni di giurisprudenza sul tema.
Poco importa, sono stati coinvolti anche i Ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura, la Regione Toscana, l’Unione dei Comuni della Val di Merse, i Carabinieri Forestale, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Siena ed è stata informata, per opportuna conoscenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
Sul luogo dei tagli in corso appariva presente un foglio “inizio lavori” con una mera comunicazione di taglio boschivo, senza gli estremi delle necessarie autorizzazioni amministrative.
Le analoghe istanze inoltrate nella scorsa primavera (18 marzo 2022, 11 aprile 2022) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) hanno portato ad avere un quadro decisamente preoccupante sotto il profilo della legalità e della salvaguardia ambientale. Infatti, il taglio boschivo condotto fra le emergenze geologico-ambientali delle doline del Fondo Buio–Fungaia non è risultato autorizzato.
L’Unione dei Comuni della Val di Merse – Settore Tecnico, titolare delle funzioni amministrative in materia forestale disciplinate dalla legge regionale Toscana n. 39/2000 e s.m.i., aveva comunicato che (nota prot. n. 9351 del 9 maggio 2022) “relativamente ai boschi interessati dalle utilizzazioni forestali, ha ricevuto in data 17/03/2021 una dichiarazione di taglio acquisita al protocollo 3957, carente di alcuni elementi previsti e necessari per una conclusione positiva dell’iter autorizzativo che si sarebbe dovuto concludere per silenzio assenso dopo 20 giorni dalla presentazione. In conseguenza della carenza degli elementi richiesti, nella stessa data, con protocollo 3963 è stata inoltrata all’indirizzo PEC del dichiarante una richiesta di integrazioni. Non avendo ricevuto le integrazioni richieste a perfezionamento della dichiarazione incompleta e perdurando l’impossibilità di concludere positivamente il procedimento amministrativo, in data 15/12/2021 è stata comunicata all’interessato la conclusione negativa del procedimento, l’archiviazione dell’istanza, con il formale diniego all’esecuzione degli interventi oggetto di dichiarazione”.
“Formale diniego all’esecuzione dei tagli boschivi”, ma tagli boschivi effettuati. Il Comando provinciale di Siena dei Carabinieri Forestale aveva comunicato che i tagli boschivi erano stati posti “all’attenzione della competente Autorità Giudiziaria” (nota prot. n. 2/1-93/2022 dell’11 maggio 2022).
Il Ministero della Transizione Ecologica – D.G. Patrimonio Naturalistico in precedenza aveva chiesto (nota prot. n. 36133 del 21 marzo 2022) alla Regione Toscana e al Comune di Monteriggioni informazioni sulla corretta applicazione della normativa in materia di tutela degli habitat naturali e seminaturali “sia in materia di Valutazione di incidenza che di coerenza con gli obiettivi e le misure di conservazione sito-specifiche” in quanto l’area interessata rientra nel S.I.C. “Montagnola Senese”.
Fra l’altro i tagli boschivi nel periodo primaverile ed estivo (come richiede anche l’I.S.P.R.A. con il parere n. 28907 del 3 maggio 2019) sono inibiti quando possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica (art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.,), divieti ripresi dall’art. 79, comma 2°, della legge regionale Toscana n. 30/2015 e s.m.i.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.
Piuttosto scandaloso è stato, poi, il cedimento della Regione Toscana verso le imprese e gli operatori del settore con l’esenzione dei tagli boschivi dalla necessità di conseguimento dell’autorizzazione paesaggistica anche nelle foreste tutelate con specifico provvedimento di individuazione (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), disposta con la legge regionale Toscana 28 dicembre 2021, n. 52 “Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000”, finita davanti alla Corte costituzionale su ricorso governativo per palese violazione delle competenze statali in materia di tutela ambientale.
La Montagnola Senese è ricca di boschi e densa macchia mediterranea. L’area è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) con specifico provvedimento di individuazione (D.M. 12 marzo 1976) e rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Montagnola Senese” (codice IT5190003) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora. Ogni sensibile intervento di modifica deve esser autorizzato dopo conclusione positiva di specifica procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.).
Sempre sulla Montagnola Senese, il GrIG aveva chiesto accertamenti nella scorsa primavera anche in merito a ulteriori tagli boschivi svolti fra la Casa Giubileo e la Strada del Certino e, in precedenza, riguardo altri pesanti tagli boschivi condotti per conto della Duferco Biomasse fra la storica Fattoria di Cerbaia e l’antico borgo di Molli, in Comune di Sovicille. Su ambedue i tagli era stato comunicato lo svolgimento degli accertamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche competenti e da parte dei Carabinieri Forestale.
Il GrIG auspica, anche riguardo gli ultimi casi segnalati, rapidi accertamenti e i provvedimenti del caso da parte delle Amministrazioni pubbliche e degli Organi giudiziari coinvolti”.