"La bocciatura della legge toscana taglia-boschi lascia irrisolti molti problemi di gestione"
ROMA. “La cura dei polmoni verdi è parte essenziale di ogni strategia di tutela dell’ambiente; tuttavia, è vero che il paesaggio è così come lo vediamo perché nei secoli ci sono state attività ben regolamentate e soprattutto continuative di selvicoltura e agricoltura, oggi quasi del tutto scomparse, attività di governo e manutenzione dei boschi da parte dell’uomo. Dunque, la prevedibile bocciatura da parte della Corte costituzionale della legge “taglia-boschi” voluta dalla Regione Toscana, una legge fatta male e forzata, che aveva avuto parere contrario persino dell’Ufficio Legislativo, lascia irrisolti molti dei problemi sulla gestione dei boschi. Il quadro normativo di riferimento, infatti, è ad oggi molto farraginoso; basti pensare alle sole Soprintendenze che non hanno né le risorse né le competenze per provvedere anche al patrimonio boschivo”. A dirlo Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente.
“Sono convinta che il Governo possa avviare un percorso di modifica e di semplificazione del quadro normativo, coinvolgendo le Regioni e gli interlocutori, come UNCEM, in grado di contribuire a scrivere un testo migliore. Il bosco non è una miniera infinita di legna e il paesaggio boschivo non è un fondale statico e intoccabile; la tutela e la manutenzione del bosco devono necessariamente armonizzarsi”. Per questo, tornando alla Toscana, Mazzetti aggiunge: “La necessità di curare il bosco non può nemmeno tradursi in tagli indiscriminati. Voglio, infatti, fare piena chiarezza sui tagli avvenuti nel territorio e in particolar modo sull’Appennino, tagli che sono andati a crescere soprattutto nell’ultimo anno, anche in ragione di quella ‘leggina’ della Regione Toscana. Quanto prima depositerò un’interrogazione in VIII Commissione in merito perché qualcosa non torna. È chiaro ed evidente che troppi tagli, spesso fatti male, non di rado pure da ditte che venivano da fuori regione invogliate dai minori vincoli, portano a ridurre un polmone verde che, invece, abbiamo il dovere di tramandare e portano ad aggravare il rischio idrogeologico, con conseguenze per tutti. Questa fuga in avanti della Regione è stata inutile oltreché dannosa, un pessimo esempio da non ripetere. Sono certa che il Governo saprà andare nella giusta direzione”, conclude Mazzetti.