Alla ricerca, pubblicata su Nature Food, ha partecipato anche il gruppo dell'Università di Siena coordinato dalla professoressa Silvia Ferrini
SIENA. Il Santuario Nazionale Marino di Palau, una delle più grandi aree marine protette del mondo, è al centro dello studio internazionale pubblicato oggi sulla rivista scientifica Nature Food, a cui ha partecipato il gruppo dell’Università di Siena coordinato dalla professoressa Silvia Ferrini del dipartimento di Scienze politiche e internazionali.
I ricercatori hanno indagato su come la chiusura della pesca commerciale nell’area marina protetta potrebbe portare a conseguenze indesiderate sull’ecosistema della barriera corallina e sull’economia locale.
Dalle interviste a oltre 400 turisti, il team di ricerca, coordinato dalla University of Hawai’i Mānoa, ha potuto capire come le politiche di conservazione potrebbero influire sul loro comportamento e le loro preferenze alimentari. In particolare, le politiche che limitano la pesca commerciale in mare aperto potrebbero favorire il consumo di pesce di barriera, con conseguenze ambientali disastrose.
“I risultati – spiega la professoressa Ferrini – evidenziano che la promozione della pesca sostenibile in mare aperto sarebbe preferita dai turisti e allo stesso tempo consentirebbe di raggiungere gli obiettivi di conservazione ambientale, tutelando insieme la biodiversità marina e l’economia locale. La collaborazione internazionale e multidisciplinare si è dimostrata fondamentale in questo lavoro, e l’esperienza professionale del nostro gruppo ha giocato un ruolo cruciale nella definizione della strategia di indagine e di analisi dei dati”.
Lo studio: Nature Food “Conservation policies informed by food system feedbacks can avoid unintended consequences”
Staci A. Lewis, Carlo Fezzi, Rachel Dacks, Silvia Ferrini, Philip A.S. James, Lincy Marino, Yimnang Golbuu, Kirsten L.L. Oleson
Nella foto: la professoressa Silvia Ferrini