Lo zuccherificio di Castiglion Fiorentino riconvertito in impianto a biomasse?
di LEXDC SIENA
SIENA. L’azienda Sadam-Eridania presentò nel Gennaio 2006 un progetto per riconvertire l’ex-zuccherificio di Castiglion Fiorentino in una centrale elettrica a biomasse divisa in due linee, con una potenza di addirittura 50 MW,poi ridimensionata :20 MW a tre linee, una alimentata a biomasse da 7 MW, una alimentata a oli vegetali da 11 MW più una fotovoltaica da 2 MW.
Il Comune di Castiglion Fiorentino firmò l’accordo preliminare il 10 dicembre 2007 in Regione senza dare , secondo il Comitato “precise spiegazioni e chiarimenti alla Popolazione che aveva raccolto 5.500 firme contrarie”. il 23 Settembre 2010 è stato presentato il progetto definitivo, e la centrale, se autorizzata, sorgerà nelle vicinanze del Residence Serristori, a Manciano, e non più nella zona dell’ex-zuccherificio. Ciò ha allertato il confinante comune di Arezzo per la vicinanza con u na su zona industriale e per le perplessità dell’amministrazione comunale aretina sulle centrali a biomasse. La centrale proposta chiederà il consumo di
50.000 tonnellate annue di semi di girasole e 10.000 tonnellate annue di mais, per cui di dovrà riconvertire tutta l’ agricoltura della zona (si pala di 75.000 ettari da destinare a girasole). Il lettore deve considerare che una centrale del genere ha forni con la capacità di bruciare anche i rifiuti, e con un simile appetito, non si vede perché non lo debbano fare, visto che i rifiuti sono assimilati alle biomasse con l’ indubbio vantaggio di essere facilmente disponibili e di non costare nulla. Tra l’ altro, come l’ esperienza della Riso Scotti Energia a Pavia vi raccontavamo solo qualche giorno fa, è facile per chi ha la centrale ottenere il nulla osta per passare dalle biomasse ai rifiuti. E in regime di autocontrollo, è facile passare a bruciare, venendo ben remunerati, rifiuti speciali per anni prima che un controllo per lo più casuale della Forestale possa procurare qualche grattacapo, mentre i cittadini ignari respirano polveri sottili e quant’altro. Fumi tossici che, non conoscendo confine, si spargerebbero per tutta la Valdichiana aretina e senese. Perfino la centrale a biomasse, che tanto sta appassionando i sinalunghesi, rischia di essere poca cosa rispetto a quello che si sta perpetrando a poco più di trenta chilometri. La presa di posizione contraria del comune di Arezzo, tuttavia, rischia di annullare il protocollo di intesa che rende possibile il progetto della Sadam-Eridania.