In aumento costante gli sforamenti segnalati dal sistema gestito da Arpat
di Lexdc
SIENA. Lo stato dell’inquinamento da polveri sottili, i famigerati PM 10, ha raggiunto in Toscana livelli ormai dichiaratamente non tollerabili. Il 26 dicembre una delle tre stazione di controllo per Firenze (denominata “urbana fondo” di Scandicci) ha fatto registrare il 23esimo superamento nell’arco dell’anno; quella di Prato (Po-Roma) il 41esimo (quindi siamo oltre i 35 superamenti), quella di Pistoia-Montale (stazione di Fondo rurale) il 61esimo, mentre in quella urbana (PT-Signorelli) i superamenti sono stati 22. Tutti i dati sono disponibili per la lettura sul sito Arpat. Di conseguenza a Firenze da oggi fino a lunedì 31 dicembre, scatta il divieto di circolazione su tutto il centro abitato per i mezzi più inquinanti. Per quattro giorni in orario 8.30-12.30 e 14.30-18.30, non potranno circolare i motocicli a 2 tempi Euro 1, le autovetture a benzina Euro 1, le autovetture diesel Euro 2 e Euro 3, i veicoli per il trasporto merci diesel Euro 1 (sono vigenti da anni in modo permanente i divieti di circolazione in tutto il centro abitato per i veicoli più inquinanti, ciclomotori a 2 tempi Euro 0 e Euro 1, ciclomotori a 4 tempi Euro 0, motocicli a 2 tempi Euro 0, autovetture benzina e diesel Euro 0 e diesel Euro 1 ed i veicoli merci benzina e diesel Euro 0). Ma come abbiamo visto le polveri sottili interessano tutta la piana fiorentina, fino a Prato e Pistoia. Non è un mistero che la piana del basso Valdarno e della Lucchesia siano interessate dallo stesso fenomeno, e gli sforamenti segnalati dalle centraline stanno lì a confermarlo: è facilmente intuibile l’esistenza del problema, dati i numeri di popolazione e centri abitati che insistono sulla zona.
Per quello che riguarda Siena e la sua provincia, siamo teoricamente al sicuro. Ma la centralina “urbana-fondo” di Poggibonsi è stata installata in un giardino pubblico di un’area scarsamente trafficata, mentre quella che in Largo Campidoglio dava tanta preoccupazione al Comune è stata smantellata, ma il traffico sui due lati dello Staggia è rimasto tale e quale. A Siena, per fortuna del Commissario, oggi 28 dicembre siamo, per quanto riguarda la centralina dei Due Ponti (classificata come “stazione locale”), siamo a 33 sforamenti. Il limite di 35 sforamenti per anno civile è quindi lì per essere superato, con tutte le implicazioni di blocco del traffico e altri provvedimenti che ne conseguirebbero. E le centraline non devono conteggiare negativamente i giorni in cui non siano state utilizzate, per qualsiasi motivo. Ma il 1 gennaio si azzera tutto e si comincia da capo: speriamo che anche l’effetto negativo dei PM 10 sui polmoni dei cittadini senesi si azzeri allo stesso modo, con un colpo di spugna della burocrazia. Già perché è la burocrazia ad aver stabilito l’osservanza dei valori distribuiti sull’anno civile e non su quello solare. Per tutta la Valdichiana, un territorio esteso a cavallo tra Arezzo e Siena, non ci sono dati disponibili. Ma molti indizi antropici fanno ritenere che la zona intorno Bettolle, con industrie, autostrada e centri commerciali, siano nell’occhio del ciclone per l’inquinamento da PM 10. Si dovrà aspettare, come per l’Ilva, che studi indipendenti sulla salute dell’uomo fra dieci o quindici anni segnalino anomalie(quando asma e tumori avranno già fatto i loro devastanti danni) o si potrebbe iniziare una campagna di monitoraggio trasparente che induca a prendere provvedimenti? I continui tentativi di aprire nella valle (Rigutino, ex-Sadam) inceneritori a biomasse, oltre a quello esistente a Civitella, in assenza totale di controllo pubblico non permettono di riporre speranze sul futuro della salute dei cittadini. Visto che non ci si interessa neanche dell’esistente.