L'ha scritta il portavoce della Rete No Geotermia inquinante
ORVIETO. Egregio dottor Piero Pii, ho accolto con piacere la notizia che l’amministrazione comunale di Casole D’Elsa, in collaborazione con le associazioni ambientaliste presenti sul territorio, tra cui il Comitato Difensori della Toscana
aderente alla nostra Rete Nazionale, stia svolgendo una consultazione popolare-che si concluderà domenica 30 novembre p.v.- in cui viene chiesto ai cittadini di esprimere il proprio parere in merito alla realizzazione di impianti di geotermia industriale sul territorio comunale di Casole d’Elsa, presentato dalla Magma Energy Italia.
Per la prima volta, a livello nazionale, viene chiesto ai cittadini di un comune, finito nelle mire degli speculatori della geotermia, di pronunciare una volontà per quanto riguarda il futuro del proprio territorio. Territorio che, come da Lei sostenuto in più occasioni, con la realizzazione di centrali geotermiche rischierebbe di compromettere irrimediabilmente la propria vera ricchezza: l’integrità del paesaggio e la bellezza del territorio di Casole D’Elsa, risorse uniche, che sono state in grado di sostenere, nel corso degli anni, una fiorente economia diffusa.
Sono sicuro che i cittadini di Casole D’Elsa sapranno fare sentire con forza la loro voce per opporsi all’ennesima aggressione perpetrata dagli speculatori della geotermia.
In caso di vittoria del No alla geotermia proporrei all’amministrazione da Lei rappresentata di dichiarare Casole d’Elsa: primo comune italiano “De-geotermizzato”.
Mi è gradita l’occasione per distintamente salutarla.
Vittorio Fagioli, portavoce della “Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante”