La campagna pubblicitaria da 6 milioni di euro di Saatchi è in chiaro stile filonucleare
di Lexdc
SIENA. Lo spot antinuclare di Legambiente http://www.youtube.com/watch?v=nGsBzarBFpQ sta facendo il giro d’Italia per controinformare i cittadini sui pericoli che la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia potrebbero nascere. E’ bastato infatti aggiungere le risposte alle domande che si facevano gli scacchisti… e far vedere che sono persone diverse e non dubbi personali di ognuno di noi. La congrega nuclearista italiana costituita dalle aziende Alstom, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, Eon, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Gdf Suez, Sogin, Stratinvest Ru, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Westinghouse aveva affidato una campagna pubblicitaria da 6 milioni di euro alla Saatchi & Saatchi in chiaro stile filonucleare.
Tutto questo accade in Italia mentre il progetto del primo EPR negli Usa è stato cancellato nonostante le garanzie pubbliche per i finanziamenti. Lo scorso ottobre il partner americano di EDF – l’azienda statunitense Constellation Energy – ha rinunciato a coperture pubbliche per 7,5 miliardi di dollari. Si tratta delle garanzie pubbliche stanziate nel 2007 da Bush e sbloccate dal Presidente Obama a garanzia dell’80% dei costi dell’investimento. Il valore del piano finanziario del primo EPR negli Usa – cancellato lo scorso ottobre – era in euro di circa 7 miliardi. Enel continua a sostenere che una centrale nucleare abbia una spesa di circa 4 miliardi di euro. Il prezzo della struttura è fondamentale per stabilire il costo del Kw di elettricità. Ma gli americani avevano stanziato praticamente il doppio!
In Finlandia il costruttore francese Areva e l’azienda elettrica finlandese TVO si fanno reciprocamente cause per miliardi di euro accusandosi dei ritardi in cantiere, dove le Autorità di sicurezza nucleare hanno denunciato circa duemila casi di non conformità. La centrale di Olkiluoto doveva entrare in funzione nel 2009, invece le ultime previsioni del costruttore Areva parlano della fine del 2012, a costi raddoppiati. L’assenza di corruzione in Finlandia (secondo la classifica di Trasparency 2010 la Finlandia è al 4° posto e l’Italia al 67° nel mondo) ha permesso che non venissero sottovalutati i pericoli di sicurezza della centrale nucleare e che quindi fossero imputati ai costruttori i ritardi per la cattiva esecuzione dei lavori. Ecco il perchè delle liti in tribunale.
Anche nel cantiere francese di Flamanville si registrano ritardi simili a quello finlandese e costi in crescita. Iniziata la costruzione nel 2007, secondo Areva entrerà in funzione non prima che il 2013 sia tutto trascorso. non si riesce ad avere una stima indipendente del costo della realizzazione della struttura.
E, per concludere, sfatiamo un altro mito. Uno dei pretesti più usati per difendere la validità del nucleare è che sia la sua mancanza a far sì che le tariffe elettriche italiane siano fra le più alte al mondo. Una bugia sfacciata perchè in realtà ben dieci paesi europei, Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Lettonia, Portogallo e Polonia, hanno tariffe elettriche anche molto più basse di quelle italiane, pur non avendo essi centrali nucleari. Guarda caso proprio quei paesi che in passato non potevano avere a disposizione, per diversi motivi, l’uso dell’energia nucleare, nè erano sede di aziende ad alto valore aggiunto nucleare. Guarda caso.