di Marco Norcini
SIENA. <strong>La speculazione fatta sul territorio dell’Amiata non è sfuggita neanche all’autorevole Times inglese. La denuncia fatta all’opinione pubblica mondiale, attraverso il più prestigioso tabloid d’oltre Manica è stata lanciata dai parenti dello scrittore Graham Greene,</strong> Charlotte Horton e Alexander Greene, (nipoti di Alexander Greene, Sir Hugh Greene, fratello dello scrittore di libri gialli e direttore generale della BBC). Entrambi sono specializzati nella ristrutturazione dei monumenti antichi. Proprio in Maremma, infatti, avevano riportato a nuova vita il castello di Montempò, nel Comune di Scansano, nel pieno rispetto dei vincoli architettonici e dando un nuovo scopo e valorizzando il territorio. In seguito, nel 2000 dopo la vendita di Montepò a Jacopo Biondi Santi, già patron del Brunello a Montallcino, i Greene decisero di acquistare e ristrutturare il castello di Potentino nel Comune di Seggiano. Una sfida volta, anche in questo caso, al recupero di un monumento architettonico che rischiava la fatiscenza, e alla valorizzazione di un territorio nel quale si può produrre uno degli oli più particolari e costosi d’Italia, così come il vino Doc.
Riporta il Times: “I parenti dello scrittore Graham Greene, che credevano di aver trovato il paradiso ripristino castelli in Toscana, stanno combattendo quella che definiscono una piaga infernale dovuta agli inquinanti delle centrali elettriche”. E la contraddizione è proprio questa, la Toscana e il Governo centrale hanno perpetrato un tradimento nella vocazione dei territori e nell’economia di Tutta la Maremma. Dopo aver incoraggiato con incentivi a favore degli agriturismi e al ritorno alla campagna, portando a termine il progetto delle Strade del Vino e dell’Olio, dando uno scopo di economia compatibile con il territorio, adesso hanno voltato le spalle. L’amministrazione regionale e centrale si sono piegati alle lusinghe della grande industria, condendo autorizzazioni allo studio, e in seguito, al completamento di impianti geotermici. Sono circa una quarantina le autorizzazioni in tutta la Toscana di cui 20 solo in territorio grossetano. Ma non sono state risparmiate neanche le Crete senesi, così come la zona Docg del Brunello di Montalcino. La maggior parte delle riguardano eventuali centrali di media potenza, ma nel pacchetto dei permessi ci si è infilata anche Enel Green Power, che ha già in Amiata una serie di centrali geotermiche attive da anni, le cui ricadute sull’ambiente si fanno sentire adesso, mentre alcuni progetti recenti riguardano anche territori fuori dalla zona montana.
Da una parte, come riporta il Times: “L’attività vulcanica ha benedetto l’area con le colture fertili e sorgenti termali”, dall’altra ha anche spinto la realizzazione di impianti di energia geotermica che succhiano vapore caldo per azionare le turbine e vengono accusate di emissioni elevate, lieve avvelenamento e anche l’aumento del tasso di mortalità locale. Ora – prosegue il tabloid inglese -, il governo regionale ha in programma di costruire di più”.
Ms Horton ha proseguito ricordando che: “Abbiamo ripristinato i castelli che sono monumenti nazionali e promozione del territorio all’estero. Quello che sta accadendo è scioccante”.
Questo sfruttamento della zona a scopo geotermico avviene grazie ai contributi dello Stato, che per le piccole centrali paga fino a tre volte i costi di un impianto di media potenza che, una volta realizzato non porta lavoro, a parte il cantiere di costruzione. Le centrali di piccola potenza vengono quasi tutte telecomandate da una sala operativa che si trova nel pisano. L’unica manodopera di cui necessita sono un paio di sorveglianti delle nuove strutture. Così facendo il Governo rischia di alimentare un mercato della geotermia a media e bassa potenza, non basato sul rapporto tra compatibilità ambientale e produzione di energia, ma solo finalizzato al rastrellamento dei contributi pubblici.
Le preoccupazioni della signora Horton, descritta dal Times è avvalorata da alcune considerazioni sui dati che “…sono stati supportati da Andrea Borgia, che insegna energia geotermica presso l’Università degli Studi di Milano. Egli ha descritto le centrali elettriche come una delle più inquinanti al mondo in termini di energia prodotta”. Scrive ancora il Times: “Il vapore acqueo pompato (dalle centrali geotermiche) contiene metano, anidride carbonica, mercurio, arsenico, ammoniaca e acido borico, che viene emesso in atmosfera”. E prosegue. “Come le sorgenti si seccano poi si è costretti ad usare l’acqua inquinata dai fluidi geotermici”, aggiungendo che i tassi di mortalità sarebbero più alti rispetto alle zone circostanti.
Le autorità locali, invece hanno negato questo tipo di reclami di reclami che riguardava un presunto inquinamento della falda acquifera come conseguenza dell’attività geotermica. “Un aumento dei tassi di mortalità riguarda solo gli uomini, e anticipa le centrali e potrebbe essere dovuto alla dieta, il fumo o l’alcool” ha ribattuto Francesco Cipriani, direttore dell’agenzia sanitaria regionale.
Sta a vedere che adesso la colpa è dei produttori di vino!