A Firenze presentati 5 casi cooperativi virtuosi al ministro Costa. "In Toscana nascerebbero 7.000 nuovi occupati in 3 anni”
FIRENZE. «Da rifiuto a risorsa che fa bene alle imprese e all’ambiente si può. La plastica raccolta può dare vita a oggetti green che possono essere inseriti tra gli acquisti della Pa la cui spesa annuale in Italia ammonta a oltre 170 miliardi. Se di questi se ne destinassero 20 miliardi, attraverso gare di appalto e public procurement, all’acquisto di prodotti nati da plastica riciclata si genererebbe nuova occupazione, che tra filiera diretta e indiretta, creerebbe lavoro in Italia per circa 80.000 persone in meno di 3 anni, solo per la Toscana stiamo parlando di circa 7mila posti di lavoro in più». È quanto dichiarato da Claudia Fiaschi presidente di Confcooperative Toscana nel corso di “Green deal: il lavoro al centro”, il seminario che si è tenuto a Firenze dove i settori della produzione lavoro e servizi, dell’agroalimentare e della pesca di Confcooperative si confrontano con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“La cooperazione è in prima linea come strumento del futuro. Oggi – continua Fiaschi – abbiamo avuto la possibilità di presentare al ministro alcune esperienze cooperative, su come è possibile creare attraverso l’agricoltura sostenibile e grazie al lavoro di soggetti svantaggiati cibo e prodotti di qualità. Abbiamo presentato investimenti in mobilità sostenibile che rappresentano senza dubbio una grande sfida non solo per le nostre imprese ma anche per le politiche pubbliche, come le sfide sia in termini di ricerca tecnica che produttiva delle cooperative di pescatori attraverso nuove tecnologie responsabili non solo per una pesca sempre più sostenibile ma anche per la tutela dei nostri mari e delle nostre acque. Abbiamo ricordato il prezioso strumento delle cooperative di Comunità, strumento vincente per rilanciare il protagonismo di cittadini e comunità per lo sviluppo economico e sociale nelle nostre aree interne che rappresentano il 70% della nostra Regione. Tanti fronti di impegno economico e civile che per sprigionare il loro potenziale necessitano di politiche pubbliche capaci di valorizzarne l’apporto”.
“Confcooperative – ha aggiunto il presidente di Confcooperative Toscana Nord Giuseppe Gori – è un’associazione di imprese. Ci piace ribadirlo perché siamo imprese che tutti i giorni devono lottare per stare sul mercato. Quello che ci differenzia è il fatto che noi siamo legati al territorio di appartenenza e quindi alle comunità locali. Questo ci porta ad essere ancora più attenti allo sviluppo e alle esigenze del territorio dove operiamo. Quando si parla di sviluppo ci si collega necessariamente ad un tipo di sviluppo sostenibile, attento alla qualità e al mantenimento del territorio. Noi abbiamo voluto ricordare al ministro che Confcooperative con le sue imprese ha già raccolto da tempo la sfida per la tutela dell’ambiente e del miglioramento della qualità della vita. Le nostre imprese oggi lanciano un messaggio forte e chiaro: il mondo cooperativo è presente e capace di gestire anche attraverso progetti di grandi dimensioni, questa sfida verso un maggiore rispetto dell’ambiente e del territorio che abbiamo tutti il dovere di salvaguardare.”
Toscana, i casi cooperativi virtuosi presentati al ministro Costa
Cooperativa Sociale PARVUS FLOS: Costituita nel 1999 a Radicondoli (SI) la cooperativa sociale Parvus Flos occupa 18 persone (il 30% dei quali è socialmente svantaggiato) è tra i principali produttori di basilico del centro Italia, con 45 tonnellate confezionate e circa 500.000 vasetti commercializzati in un anno. La cooperativa utilizza un impianto geotermico per il riscaldamento degli ambienti di coltivazione e un impianto fotovoltaico per abbattere il consumo di energia elettrica. Così evita di immettere nell’atmosfera 2.000 tonnellate di Co2 all’anno.
Cooperativa CAP Prato: Con 50 milioni di km percorsi ogni anno dalla sua flotta attiva in 8 province, 500 occupati e 320 soci la cooperativa Cap di Prato collega i toscani che vogliono muoversi utilizzando i servizi di trasporto pubblico. Costituita nel 1945, negli ultimi anni ha deciso di puntare sulla mobilità sostenibile per ridurre l’impatto ambientale del trasporto su gomma. Ha da poco acquistato un bus elettrico che sta sperimentando sulle strade della provincia di Prato organizzando una serie di iniziative che hanno coinvolto enti, scuole e cittadini con l’obiettivo di avviare un dibattito, sul futuro della mobilità.
Cooperativa Ciclat Val di Cecina: Con oltre 300 occupati impegnati nell’ambito del terziario avanzato, Ciclat Val di Cecina è tra le realtà cooperative più significative del mercato dei servizi in ambito regionale. Nata nel 1985 nei primi anni di attività si è occupata giardinaggio, pulizie civili e industriali. Anticipando l’evoluzione del mercato dopo un decennio ha deciso di diversificare estendendo la sua operatività anche nelle bonifiche ambientali da amianto, facchinaggio, portierato e ristorazione.
Cooperativa San Leopoldo: Costituita nel 1999, associa pescatori laureati in diverse discipline ed è attiva nel ripopolamento di specie ittiche pregiate e nella gestione in aree di tutela ambientale. La cooperativa, socia del C.I.R.S.PE. (Centro italiano ricerche e studi per la pesca), sostiene la ricerca scientifica, per una pesca sempre più sostenibile. Da qui la scelta di adottare, su base, volontaria ami circolari per la pesca del pesce spada, mettendo fine alla cattura accidentale di tartarughe marine. Sempre sul piano della sostenibilità, i pescatori hanno puntato su strumenti da pesca altamente selettivi per la cattura delle telline, così da tutelare gli esemplari più piccoli.