Un esposto del Forum Ambientalista e della Rete Nogesi è stato presentato alla Procura di Firenze il 20 maggio
GROSSETO. Il 20 maggio scorso l’Associazione nazionale Forum Ambientalista e la Rete nazionale No alla Geotermia Elettrica Speculativa ed Inquinante (NoGesi) hanno presentato alla Procura della Repubblica di Firenze un esposto, ipotizzando il reato di abuso di ufficio compiuto dalla Giunta della Regione Toscana.
Con tale esposto si segnala che la Regione Toscana non ha voluto dare attuazione ad una norma del 2006 a difesa delle acque potabili per consentire all’ENEL di scaricare i gas inquinanti in uscita dalle centrali geotermiche in Amiata sui terreni che sono senza dubbio aree di ricarica delle falde idro potabili. La norma omessa è il comma 8, articolo 94 del Decreto Lgs. 152/2006, il quale dispone che ai fini della protezione delle acque sotterranee le regioni individuano e disciplinano le aree di ricarica della falda, imponendo opportuni vincoli alla loro tutela.
Una iniziativa esagerata ed inefficace, cioè incapace di ottenere un risultato concreto?
Esagerata proprio NO. Inefficace forse, per il momento. Che non sia esagerata lo testimonia il peggioramento qualitativo delle acque in generale in Toscana1 e in particolare dell’Amiata, che ha visto chiudere diverse fonti e installare in quelle dell’Acquedotto del Fiora impianti di abbattimento dell’Arsenico, cresciuto in modo molto preoccupante rispetto alle concentrazioni misurate negli anni ‘90 dalle pubbliche autorità. D’altra parte, per anni le Associazioni ambientaliste e i Comitati locali hanno segnalato invano alla Regione Toscana la necessità di delimitare le aree di ricarica delle falde e definire i vincoli al loro utilizzo, con Osservazioni in sede di rilascio di autorizzazioni ai nuovi impianti. Anche nel 2018 era stato inoltrato alla Giunta un atto di diffida di dare immediata applicazione a tale norma e diverse interrogazioni e mozioni sono state inutilmente presentate in Consiglio regionale da vari consiglieri.
Che nell’immediato sia inefficace è probabile, visto il condizionamento della politica e del Parlamento italiano sulla Magistratura, che, come l’ISTAT testimonia2, la rende sempre più improduttiva nella tutela dell’Ambiente con i tagli al personale e alle risorse, con i tempi lunghissimi delle indagini e con le frequentissime prescrizioni dei reati ambientali a seguito di riduzioni delle pene.
Ma consapevoli dell’accumulo degli inquinanti sul territorio dell’Amiata e della crescente attenzione e richiesta di qualità sulle risorse idro potabili, tale atto rimarrà nel prossimo futuro a testimoniare le responsabilità personali e politiche, di quanti oggi fingono di ignorare.
Velio Arezzini Per la Rete NOGESI e Roberto Barocci Per il Forum Ambientalista
1ttp://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/acque-sotterranee-monitoraggio-ufficiale/monitoraggio-corpi-idrici-sotterranei-risultati-2013-2015 : “La distribuzione percentuale degli stati chimici, al confronto con la situazione del triennio 2010-2012 mostra una diminuzione di corpi idrici in stato buono dal 27% al 23%”
2 L’Istat ha raccolto da tutte le Procure d’Italia i dati di tutti i procedimenti penali avviati nel corso dell’anno 2016 da tali Uffici sui reati ipotizzati di carattere ambientale:
https://www.istat.it/it/files/2018/07/Report_AmbienteEpaesaggio-10072018.pdf