E' il primo Monumento Verde d‘Italia ed è stato salvato dalla siccità con una pacciamatura
SIENA. Nei giorni passati numerosi volontari di SOS Quercia delle Checche si sono attivati nella distribuzione del cippato alla Quercia secolare riconosciuta meno di un mesa fa dal Ministero dei Beni Culturali e del Paesaggio primo Monumento Verde d‘Italia; da quanto viene sostenuto da Massimiliano Montini, docente di Diritto dell’Ambiente all’Università di Siena, attualmente impegnato all’Università di Cambridge che ringraziamo per l’impegno e per la disponibilità già manifestata a sostenere e supportare sotto gli aspetti del diritto il nostro cartello di associazioni (Sos Quercia delle Checche, Italia Nostra Siena, Club UNESCO Siena, Legambiente Valdichiana), si tratterebbe addirittura del primo Monumento verde in Europa (vedi articolo pubblicato in Greenreport http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/la-quercia-della-checche-primo-albero-riconosciuto-bene-culturale-italia/).
Il gruppo di volontari a fronte di autofinanziamento e raccolta fondi tra gli “amici della Quercia delle Checche” ha provveduto, in ragione della prolungata siccità che aveva indotto i tecnici a ritenere che l’albero secolare potesse entrare in sofferenza, alla distribuzione del pacciame nella vasta area interessata dall’apparato radicale della pianta. Il processo di pacciamatura è stato già eseguito dai volontari, sempre in autofinanziamento, l’anno passato durante l’estate, al fine di ricostruire condizioni quanto più possibile simili a quelle naturali presenti nel bosco. Tale attività è stata giudicata da più esperti fondamentale per proteggere la matriarca della Val d’Orcia dagli scompensi prodotti dall’eccesso di siccità. Una pianta normale, per quanto vetusta, potrebbe sostenere un periodo prolungato di assenza idrica ma la Quercia delle Checche avendo avuto l’amputazione, per danni causati dall’uomo nell’agosto del 2014, della grande branca rivolta verso l’Orcia ha un terzo delle suo apparato radicale, sia profondo che superficiale, totalmente esposto al sole perché un terzo dell’area è priva di fronde, e ciò può causare danni molto seri e per certi versi irreversibili. E notorio infatti che quando il danno si manifesta in un albero delle dimensioni della Quercia delle Checche (larghezza 36 mt, altezza 32 mt, circonferenza del tronco 5 mt) spesso è troppo tardi per fronteggiarlo. L’azione del gruppo locale, non supportato da nessun ente compreso il comune di Pienza, da 3 anni è finalizzato alla salvaguardia della Quercia delle Checche con enorme passione e tenacia, raggiungendo oggi risultati francamente inimmaginabili all’inizio di questa vicenda. Ringraziamo inoltre il Gruppo Morini di Abbadia San Salvatore, ditta certificata PEFC dal 2011e specializzata nella gestione sostenibile dei boschi quale preziosa risorsa rinnovabile, per aver messo a disposizione il cippato, oggi magistralmente posizionato dai nostri volontari.
Per giovedì 13.07 è programmato un incontro a Siena tra il cartello delle associazioni e la Soprintendente arch. Anna Di Bene, la Soprintendenza di Siena in quanto area territoriale di competenza è il soggetto che ha emesso il vincolo, per la l’esame del protocollo d’intesa e la definizione dei passaggi successivi all’apposizione del vincolo che in modo fattuale permettano di giungere alla concreta salvaguardia dell’albero monumentale. La associazioni chiederanno in quella occasione alla Soprintendenza la costituzione a tempi brevi di un comitato tecnico scientifico atto a monitorare lo stato di salute della pianta e che possa indirizzare opportunamente il lavoro di manutenzione svolto dai volontari del nostro gruppo.