Gestione dell'energia nucleare dietro la decisione di Bloomberg
di Lexdc
SIENA. I cambiamenti climatici dovuti al surriscaldamento terrestre non sono entrati nelle discussioni tra i due candidati alla presidenza degli Usa per il prossimo quadriennio: un argomento scomodo per entrambi. Però la natura si è prontamente vendicata, mettendo in agenda l’attualità della supertempesta Sandy, ribattezzata da Greenpeace Usa “Unnatural disaster”, e la forzata rinuncia del sindaco Bloomberg a far disputare la famosissima Maratona di New York: la prima volta dal 1970! Una decisione sofferta: è stato stimato che l’indotto della manifestazione genera un giro d’affari di 340 milioni di dollari. La paralisi dell’intera East Coast degli Stati Uniti ha così svelato al mondo l’estrema vulnerabilità delle infrastrutture di trasporto e dell’energia elettrica di New York City. Metropolitane, tunnel, strade e centrali elettriche dovranno essere ripensate perché le tempeste estreme del sud del paese raggiungono aree prima intangibili, provocando l’innalzamento del livello del mare e causando danni senza precedenti, ben evidenziati dalle innumerevoli immagini diffuse dai media. L’assenza elementare della corrente elettrica in interi quartieri è all’origine dell’annullamento della Maratona, quando migliaia di partecipanti sono già arrivati nella Grande Mela. Nonostante che l’allarme sia stato lanciato in tempo (e la tragedia si è rivelata un aiuto prezioso per Obama, che ha saputo gestire anche mediaticamente l’emergenza), Sandy si è lasciata dietro di sé una cinquantina di morti ed una costa orientale, da ricca e avanzata che era, devastata e fragile: l’esempio sarà per molti anni l’immagine di distruzione di Atlantic City, la città sul mare capitale del gioco e del divertimento dell’East Coast.
Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, pensa alla costruzione di un argine per proteggere Manhattan dall’innalzamento del mare: “Le inondazioni nel centro di Manhattan sono state davvero straordinarie e diverso da qualsiasi cosa che avevo visto; c’è stata una serie di episodi meteorologici estremi. Questa non è una dichiarazione politica. Questa è una constatazione di fatto. Chi dice che non c’è un drastico cambiamento dei modelli climatici, secondo me nega la realtà”. La presa di realismo del governatore Cuomo è quasi senza precedenti; una corretta discussione potrebbe costringere i politici statunitensi a non ascoltare più le sirene della grande industria che, come la vicenda Ilva a Taranto insegna, tendono a privatizzare gli utili e pubblicizzare i disastri. Si potrebbero riaprire in termini più stringenti le misure che nei summit ecologisti mondiali sono state rinviate?
Di fronte all’arrivo della supertempesta, le aziende elettriche dell’area interessata, memori della tragedia dello scorso anno in Giappone a Fukushima, sono state costrette a intervenire sulle loro centrali nucleari, spegnendole. E’ toccato a Greenpeace Usa fare il punto della situazione con le poche notizie fatte circolare attraverso i rapporti della Nuclear regulatory commission (Nrc) Usa, peraltro molto approssimativi, come di norma (in Giappone accadde lo stesso). La situazione nel New Jersey, lo Stato più colpito e danneggiato da Sandy, è la seguente: il reattore 1 della centrale nucleare di Salem è stato fermato manualmente ed “Ha perso la circolazione in una parte dell’impianto a causa delle complicazioni causate dall’elevato livello delle acque e dei detriti causati dall’uragano. Il reattore 2 di Salem 2 reattore era già stato fermato, così come la centrale di Oyster Creek, dove è stato dichiarato un “unusual event” a causa dell’alto livello delle acque del reattore”. Nello Stato di New York, il reattore 3 della centrale nucleare di Indian Point 3 (a sole 24 miglia a nord di Manhattan), è stato bloccato per un guasto alla rete elettrica che fornisce energia all’impianto. Fino a ieri Indian Point 2 era ancora in funzione al 100 per cento di potenza. Ancora il reattore 1 di Nine Mile Point, vicino ad Oswego, si è spento automaticamente perché non era più rifornire la rete elettrica. Nel reattore 2 di Nine Mile Point si è verificato un calo di potenza a causa di forti venti e l’energia esterna per la centrale viene fornita da generatori diesel di emergenza. Pennsylvania: i due reattori nucleari vicino a Limerick Philadelphia hanno ridotto in modo significativo la produzione di energia, rispettivamente del 48 e del 27%.
La morale che ne trae Greenpeace Usa: “Il cambiamento climatico sta mutando il clima. Tutti gli eventi meteorologici sono influenzati dai cambiamenti climatici, perché l’ambiente in cui si verificano è più caldo e più umido di quanto non lo fosse prima. Gli ultimi anni sono stati segnati da caratteristiche atmosferiche estreme di cambiamenti climatici insolitamente gravi”. Il problema è che quello che è successo con l’acqua nell’East Coast viene dopo la terribile siccità che ha devastato il Midwest. Non si tratta più di rare coincidenze ed anomalie; ma di tendenza futura che partendo dalle mutazioni climatiche investe le priorità energetiche, tecnologiche ed economiche degli Usa e del pianeta Terra. La paura di perdere le elezioni ha fatto sparire dal dibattito politico americano il tema del cambiamento climatico e della protezione dai problemi dell’energia nucleare. Decine di morti, miliardi di dollari di distruzioni materiali, New York con milioni di abitanti senza energia elettrica hanno riportato in luce un problema che non potrà più essere sottovalutato: la prossima volta potrebbe essere veramente un disastro.